CIVITAVECCHIA – Ieri mattina al Teatro Traiano è andato in scena ”La vera storia di Iqbal Masih”, uno spettacolo realizzato in collaborazione con “Il Ponte Centro di Solidarietà di Don Egidio Smacchia” per sensibilizzare sul tema dello sfruttamento minorile. La storia, raccontata dalla regia di Giovanni Anfuso e con l’attrice Liliana Randi, ha ripercorso il dramma di Iqbal, bambino pakistano impiegato, come moltissimi altri, in lavori pericolosi in età estremamente precoce. Gli interventi di Marco Damilano e Daria Geggi, hanno permesso un ulteriore momento di riflessione su tema drammatico e ancora molto diffuso in quasi tutto il mondo.

L’Assessora ai Servizi Sociali Antonella Maucioni ha espresso grande felicità per la riuscita dello spettacolo: “È stata una bellissima mattinata contraddistinta da una grande affluenza degli studenti delle superiori che hanno partecipato con  interesse ed emozione allo spettacolo teatrale e al successivo dialogo  tra Marco Damilano e Daria Geggi. A partire dalla straordinaria storia del piccolo Iqbal sono state affrontate le tante criticità che ancora oggi affliggono i minori nel mondo. Non è stata una  celebrazione rituale di una ricorrenza ma un’occasione preziosa per far riflettere i ragazzi sulla necessità di impegnarsi con responsabilità per l’affermazione dei diritti dei loro coetanei in ogni situazione in cui essi siano negati.”

L’Assessora all’Istruzione Stefania Tinti si è detta soddisfatta per “lo spettacolo incredibilmente coinvolgente che ha contaminato il pubblico con tutta la drammaticità del tema. La storia ha perseguito lo scopo di seminare sensibilità tra i giovani, cercando di avvicinare il pubblico ad un problema, una piaga dilagante, quella dello sfruttamento minorile, al quale troppo spesso si è guardato con distacco, solo perché percepito come lontano. Il risultato prodotto è stata una grande ed emozionante lezione di educazione civica.”

Il sindaco ha voluto porre l’accento sull’importanza della diffusione del tema, soprattutto tra i più giovani: “Dare vita a questo genere di iniziative è il mezzo attraverso il quale si può generare consapevolezza nel pubblico molto giovane, che deve essere formato ora così che in un futuro si possa consolidare una cultura improntata al rispetto e alla tutela dei minori.”

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