Ladispoli, la “nuova” raccolta porta a porta non convince
I residenti dell’Olmetto scrivono all’assessore regionale all’Ambiente. Oggi il sindaco Grando incontrerà i cittadini delle “Case Sparse” per spiegare il nuovo progetto di servizio di igiene urbana che entrerà in vigore a partire da venerdì
LADISPOLI – Ritiro dei rifiuti ogni quindici giorni anziché ogni settimana, compostaggio e postazioni mobili per il conferimento dei rifiuti. Sono questi alcuni degli “ingredienti” già annunciati dall’amministrazione Grando per il nuovo progetto di servizio di igiene urbana che andranno ad interessare in particolar modo i residenti delle frazioni (le “Case Sparse”). E sono sempre questi i punti messi in discussione proprio dai residenti delle zone interessate. Zone ben lontane dal centro cittadino, dove quotidianamente i residenti sono costretti a convivere con una moltitudine di problemi: dall’assenza dell’illuminazione pubblica, alle discariche abusive che quotidianamente spuntano su tutto il territorio, passando da quelle strade non asfaltate che soprattutto durante le giornate di pioggia si trasformano in veri e propri laghi difficili da attraversare se non a bordo di grandi auto. Problemi più volte evidenziati e che probabilmente i residenti torneranno a mettere sotto i riflettori questo pomeriggio all’incontro indetto dal sindaco Alessandro Grando. Incontro che teoricamente, però, sarà incentrato esclusivamente sul nuovo servizio di raccolta porta a porta che dovrebbe entrare in vigore nella zona a partire proprio da venerdì. E proprio per cercare di ottenere delle risposte, in tempo per l’incontro di questo pomeriggio, nei giorni scorsi i residenti hanno deciso di scrivere anche all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, per ottenere delle risposte ai loro dubbi da portare, perché no all’attenzione dell’amministrazione comunale. Per i residenti dell’Olmetto sarebbero emerse delle «incongruenze che rendono necessaria una interpretazione» proprio da parte della Pisana. Sotto i riflettori c’è il compostaggio che l’amministrazione Grando vorrebbe introdurre nella zona Case Sparse (Olmetto, Monteroni e Boietto) andando così ad eliminare «il servizio di raccolta porta a porta per la frazione organico». Il compostaggio, si chiedono i cittadini, «può essere imposto, nel caso per fini di risparmio economico?». Poi c’è la questione del ritiro delle frazioni di plastica e secco residuo che a partire da venerdì sarà effettuata ogni quindici giorni anziché settimanalmente, con uno sconto in bolletta del 50% per chi deciderà di accettare questa riduzione del servizio; con l’introduzione, allo stesso tempo, delle stazioni mobili «che consenta il conferimento della frazione organico alle utenze della zona “Case Sparse”, per ovviare agli imprevisti che possono verificarsi in fase di avvio della nuova modalità». Anche qui la domanda dei residenti è sostanzialmente, se una tale scelta del Comune, possa essere considerata lecita o meno.
La preoccupazione dei residenti delle frazioni ladispolane è che, a causa della riduzione del ritiro dei rifiuti, sempre più incivili possano sentirsi autorizzati a fare dell’Olmetto, una discarica abusiva a cielo aperto. Con tutte le conseguenze che questo potrebbe comportare al quartiere già fortemente gravato da problemi logistici e urbanistici. Il tutto a causa della mancata costituzione del Consorzio che finalmente potrebbe portare alla risoluzione di problematiche che ormai si trascinano da diversi anni. Per capire come andrà a finire e se i residenti riusciranno ad ottenere o meno delle risposte, ora, non si potrà far altro che attendere l’incontro di questo pomeriggio con l’amministrazione comunale, e una risposta da parte dela Pisana al problema “rifiuti”.
fonte Civonline