L’Agraria di Civitavecchia replica al Comitato Usi Civici
In merito al comunicato del sedicente Comitato Usi Civici Civitavecchia, i cui attivisti sono, allo stato, del tutto anonimi, pubblicato in data 5.1.2020 è bene evidenziare quanto segue.
Il sedicente Comitato, afferma che il Presidente dell’Università Agraria “contro ogni evidenza suole autoincensare la sua disgraziata gestione, senza mai dare riscontri”.
Ebbene gli anonimi del Comitato, dovrebbero sapere, (o quantomeno dovrebbero prendersi la briga di studiare) che la gestione dell’U.A. è oggi virtuosa.
Dopo anni inerzia, stasi ed incompetenza, infatti, finalmente sono state poste in essere importanti iniziative volte alla migliore gestione del dominio collettivo del territorio ed a porre fine (finalmente!) agli odiosi privilegi che taluni, nel corso degli anni, hanno raggiunto e consolidato.
Evidentemente dietro l’anonimato del Comitato si nascondono persone che cercano di salvaguardare le illecite rendite di posizione raggiunte nelle precedenti gestioni, cercando di far saltare il banco ed impedire le ulteriori iniziative che si stanno attivando in questi giorni.
L’Università Agraria è oggi un’associazione di carattere privatistico e gli aventi titolo possono esercitare tutti i diritti che la legge riserva loro: comprendiamo che questo per i soggetti che si nascondono dietro il “sedicente Comitato” significherebbe uscire dall’anonimato e quindi disvelare, unitamente alla loro “faccia” anche le vere intenzioni. Comprendiamo che è più semplice scrivere un articolo di stampa che confrontarsi, nella pienezza del contraddittorio, con chi, come questa gestione, non ha scheletri nell’armadio e da tempo si occupa con competenza delle azioni amministrative.
Ci sia consentita una domanda: dove stava il Comitato quando nel passato avvenivano fatti e venivano esercitate azioni “anomale”? perché il Comitato non si è mai accorto, né evidentemente posto il problema circa le precedenti opache gestioni e dei danni da questi provocati? Perché non hanno mai esercitato azione di controllo come invece stanno facendo dal 2019? Perché il Comitato non ha vigilato sui permessi per costruire rilasciati sui terreni gravati dall’uso collettivo benché diverse analisi del territorio avessero rilevato il vincolo pubblicistico?
Il sedicente Comitato, tuttavia, al corretto comportamento, allo studio delle questioni, al confronto civile, non memore della denunzia per diffamazione aggravata già presentata nei suoi confronti (auspicando che l’indagine sia in grado di svelare i soggetti occulti che ne fanno parte) continua a diffamare ulteriormente il Presidente De Paolis che viene accusato dei più gravi reati (addirittura scambio elettorale politico mafioso).
La diffamazione e la fake news sono gli unici strumenti che questi soggetti conoscono per affermare e tutelare i loro interessi, ma stiano tranquilli, anche questa volta, verranno denunziati senza indugio perché di fronte a tali comportamenti, questa gestione, che non ha nulla da temere, non arretrerà di un centimetro.