(continua dall’edizione precedente)
Qualcuno potrebbe metterci anche percorsi spirituali per sacralizzare questa famiglia, questa unione. E poi? Che succede? Lo scontro con la realtà spesso è violento! I due iniziano a vedersi per quello che sono, due individui diversi, che hanno un percorso di vita diverso, abitudini e caratteri diversi. La casa e l’arredamento che avevano creato nelle loro menti non combaciano, uno vuole il cane l’altro no, uno è a dieta l’altro mangia troppo e di tutto, i parenti sono ostili e antipatici, gli amici delle minacce. Uno crede in Dio l’altro è buddista. A questo punto iniziano i conflitti per l’affermazione sull’altro della propria volontà e visione del mondo e della vita. Nervosismo, chiusura, litigi, freddezze, punizioni, manipolazioni mentali e ricatti affettivi rapiscono la scena fino a che il rapporto si logora a tal punto che i due si riconoscono come estranei, diversi e incompatibili. Ecco la fine, la separazione, il divorzio. In questi casi neanche i figli e il cane, neanche Dio possono fare nulla, possono fermare l’inesorabile crollo. A volte la cosa funziona e la famiglia regge al confronto con la realtà, ma i dati statistici sociologici e dei tribunali sulla tenuta della famiglia oggi sono sempre più allarmanti. Come si può pensare di ordinare e gestire univocamente la complessità? Come si può razionalizzare l’irrazionale? O come diceva il buon Lucio Battisti: “come può uno scoglio arginare il mare?”. Se non si riesce con due persone addirittura innamorate come si può riuscire con 8 miliardi di persone totalmente diverse e che non si conoscono? Con 196 Stati distribuiti in 7 continenti in cui si parlano quasi 6.000 lingue diverse e si praticano più di 30 religioni maggiori riconosciute più quasi 30 mila culti, filosofie e sette minori? Solo la follia di qualche arrogante può pensare di costruire una torre di Babele di tale portata il cui esito è ragionevolmente quello di produrre il caos dall’ordine. E’, invece, sempre più urgente un ritorno alla normalità e a se stessi nella propria unicità, rispettando e investendo sulla diversità. La scienza e l’intelligenza senza sapienza sono armi di distruzione individuale e di massa! Nella vita, invece di cercare di domare i venti, è più saggio costruire vele e lasciarsi portare.
(fine)