Sabato scorso è scomparso lo storico dirigente.
La società: «Ci auguriamo che trovi la meritata serenità insieme ad altri grandi giocatori e dirigenti prematuramente scomparsi», Il direttore generale Giancarlo de Gennaro: «Era orso solitario e da orso solitario se ne è andato. Uno dei più grandi atleti del club».
Se n’è andato in silenzio Ermanno Regina, lo storico dirigente dell’Asp, che nella giornata di sabato ha deciso di chiudere gli occhi per sempre.
“Ci ha lasciati Ermanno Regina – fanno sapere dal direttivo dell’Asp – siamo storditi per la perdita di uno storico dirigente, giocatore e amico da sempre. La nostra associazione sportiva si unisce al dolore della nostra ex giocatrice Claudia Regina per questa incolmabile perdita. Ci auguriamo che Ermanno trovi la meritata serenità insieme ad altri grandi giocatori e dirigenti della nostra associazione che ci hanno prematuramente lasciati. Una grande squadra di talenti sportivi e amici che da oggi accoglie, nelle infinite praterie dei paradisi pallavolistici, una nostra bandiera, da sempre rossoblu. Grazie Ermanno per tutto quello che ci hai dato. Il presidente, il direttivo e tutti soci dell’Asd Pallavolo Civitavecchia”.
“Ci ha lasciati Ermanno Regina – fanno sapere dal direttivo dell’Asp – siamo storditi per la perdita di uno storico dirigente, giocatore e amico da sempre. La nostra associazione sportiva si unisce al dolore della nostra ex giocatrice Claudia Regina per questa incolmabile perdita. Ci auguriamo che Ermanno trovi la meritata serenità insieme ad altri grandi giocatori e dirigenti della nostra associazione che ci hanno prematuramente lasciati. Una grande squadra di talenti sportivi e amici che da oggi accoglie, nelle infinite praterie dei paradisi pallavolistici, una nostra bandiera, da sempre rossoblu. Grazie Ermanno per tutto quello che ci hai dato. Il presidente, il direttivo e tutti soci dell’Asd Pallavolo Civitavecchia”.
IL RICORDO DEL DIRETTORE TECNICO DELL’ASP GIANCARLO DE GENNARO. “Ero in ritardo a muro quella volta, l’alzatore avversario mi aveva nascosto bene la palla, il muro vincente lo aveva già fatto lui per fortuna, io, scomposto, gli atterrai su un piede. Non si lamentò per niente ma gli avevo fratturato un dito, finì la partita ovviamente e poi mi disse «tacci tua m’hai fatto male«. Le trasferte in Sardegna e il tempo che facevamo trascorrerere al porto e sulla nave giocando alla “passatella”. Il suo talento, giocava in tutti i ruoli e attaccava indifferentemente sia con la sinistra che con la destra. Mi sono innamorato della pallavolo negli settanta a vedere le sue coreane, così si chiamavano allora le attuali sky ball, le colpiva con il taglio della mano e le spediva altissime tanto da farle scomparire oltre le luci che illuminavano le meravigliose serate di pallavolo al Pincio. Il suo esempio: la mattina alle cinque aveva la sveglia per andare al lavoro, ma in allenamento sempre presente spesso quasi fino alle 23. Il nostro saluto, il fischio con il quale i pendolari si trovavano alla stazione per giocare a full e con i quali ho viaggiato nei miei anni di Isef. Sempre un po’ orso e solitario, negli ultimi anni allenavamo insieme molti gruppi giovanili, aveva trovato nuove motivazioni e come suo solito non saltava un allenamento. Le ragazze gli volevano bene, perché, nonostante la scorza dura sapeva farsi voler bene. In palestra ora sarà diverso senza i suoi urli e i suoi incitamenti. Mancherà alle ragazze e mancherà a me. Anche io, un po’ orso come lui, gli volevo bene, credo anche lui me ne volesse, ma guai a noi a dirci mai qualcosa del genere naturalmente. Era orso solitario e da orso solitario se ne è andato. Grande Ermanno, uno dei più grandi atleti che l’Asp abbia avuto, riposa in pace”.
Per un ultimo saluto il feretro giungerà al forno crematorio di Civitavecchia alle ore 10.45.
Per un ultimo saluto il feretro giungerà al forno crematorio di Civitavecchia alle ore 10.45.
Civonline