I primi mesi del 2018 hanno già fatto registrare un’intensa attività operativa delle Capitanerie di Porto del Lazio, coordinate dal 3° Centro di Controllo Area Pesca (C.C.A.P.) della Direzione Marittima di Civitavecchia, in materia di controllo del rispetto della normativa sulla filiera della pesca. In particolare, le norme sulla tracciabilità del prodotto sono imposte dalla legge a tutela del cittadino consumatore per renderlo consapevole di tutti i passaggi cui viene sottoposto, dal luogo di pesca, alle fasi di produzione/manipolazione/conservazione fino alla vendita al dettaglio ovvero alla ristorazione, che può riguardare anche mense aziendali o scolastiche.
Nei mesi di febbraio e marzo, anche a seguito di segnalazioni pervenute dall’omologo Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Venezia relative ad alcune società dedite al commercio di prodotto ittico surgelato non regolarmente tracciabile proveniente dal Sud Est Asiatico (in particolare dal Myanmar), sono stati svolti mirati controlli presso vari centri di commercializzazione all’ingrosso di prodotto ittico d’importazione dell’area romana, fornitori, in particolare, di ristoranti orientali. I controlli hanno portato all’elevazione di circa 20.000 Euro di sanzioni amministrative per la detenzione ai fini del commercio di prodotto ittico non regolarmente tracciabile ovvero, in taluni casi, addirittura scaduto, con conseguenti sequestri dello stesso per oltre 26 tonnellate di merce.
Infine, durante la settimana precedente le Festività Pasquali, ove tradizionalmente si registra un incremento di consumo di pesce, le Capitanerie di Porto hanno svolto un’attività di controllo a più ampio ventaglio, ispezionando unità da pesca e relative reti e attrezzi (per reprimere l’utilizzo di strumenti dannosi per l’ambiente marino ed i cicli riproduttivi della risorsa ittica), sia in mare che ai punti di sbarco, mercati ittici, grossisti e dettaglianti di prodotto fresco e surgelato, centri commerciali, ristoranti, nonché pescatori sportivi/non professionali. Sono stati svolti in tutto il Lazio oltre 300 controlli, da cui sono derivate due denunce all’Autorità giudiziaria per il reato di frode in commercio (nei casi specifici, vendita di prodotto decongelato come fresco), oltre 90.000 Euro di sanzioni amministrative irrogate e 2 tonnellate circa di prodotto ittico sottoposto a sequestro.
Questo il bilancio dei primi tre mesi dell’anno di attività delle donne e degli uomini delle Capitanerie di Porto di Civitavecchia, Roma e Gaeta, nell’incessante opera di controllo di un delicato settore del consumo, per proteggere il cittadino dai comportamenti illegali di operatori scorretti, che così danneggiano anche gli esercenti rispettosi della legge.