Lavori all’Infernaccio, De Paolis (Agraria): «da Roberta Galletta ci saremmo aspettati qualcosa di più»
Certamente da una persona studiosa ed attenta come Roberta Galletta ci saremmo aspettati qualcosa di più. Non abbiamo considerato il fatto che la “memoria ritrovata” si fosse fermata a quest’estate e che ancora non si è tolta dagli occhi il visore per la realtà virtuale, tanto da vedere cose che altri non vedono e non riuscire a raccontarle.
Perché in fondo nei video che spaccia per rivelazioni inquietanti e dei quale si attribuisce sia l’esclusiva che l’invenzione inquadra sempre soltanto lo stesso lotto di terra ed esclama a piena voce “che vuol dire questo, cosa vuol dire questo” ripetendolo più volte come un mantra. Dice anche che “le immagini non rendono” forse perché non è riuscita a trovare quello che ha in mente solo lei e che quindi non riesce a rappresentare nei video che sta diffondendo a piene mani. Parla di “desertificazione” e anche che “ è evidente che è preparato per qualcosa”. Poi afferma anche che “questa non è una pulizia” e che “ancora aspetta dall’Agraria…”.
Appunto, credevamo che almeno nella testa di Roberta Galletta non albergasse la solita confusione, che ci fosse spazio per l’indagine, la ricerca, fosse bandito il sentito dire ma lei stessa in un paio di giorni ci ha fatto ricredere. Roberta Galletta ha allestito, sicuramente nell’interesse di qualcun’altro, un quadro informativo macroscopicamente distorto, parziale e volutamente denigratorio. Vogliamo rassicurare la cittadinanza che non c’è nessuna strada da realizzare e non ci sono interessi occulti ed inconfessabili dietro le opere che finalmente l’Università Agraria sta realizzando sui terreni della collettività per bonificare i pascoli e salvaguardare le piantagioni secolari dalle malattie e dagli incendi
Se Roberta Galletta fosse stata sincera avrebbe raccontato, sapendolo, che tutti gli atti relativamente alle progettazioni delle opere in corso di realizzazione sui terreni nella disponibilità dell’Università Agraria di Civitavecchia sono stati pubblicati nei siti degli Enti interessati e che possono essere, li, visionati da chiunque ne abbia interesse. Sa benissimo anche che tutte le opere in corso e quelle successive sono state autorizzate da chi ne ha il potere, che probabilmente non avrà chiesto il parere preventivo a Roberta Galletta. Se avesse inviato una richiesta nelle forme di uso comune, e non attraverso video minatori e denigratori, l’Università Agraria le avrebbe messo a disposizione tutti gli atti preliminari e successivi e le avrebbe fatto spiegare dalla viva voce dei propri esperti e consulenti la necessità e la finalità di tali opere.
Questo non è successo semplicemente perché a Roberta Galletta della situazione ambientale a Civitavecchia non interessa un fico secco, secco come le querce e gli olivi che stanno morendo soffocati dalla macchia, condizione da noi più volte denunciata anche sui mezzi d’informazione locali e per la quale Roberta Galletta non ha disegnato nessuno striscione né girato alcun video. Piuttosto preferisce parlare di inquinamento e di anime nere in azione in un video in cui l’Agraria è oggetto di denigrazione senza contraddittorio. Lei stessa dichiara di non credere che tali opere siano autorizzate, implicitamente denunciando un illecito che non esiste quando poteva leggere la documentazione a disposizione di chiunque per capire come nelle opere di risanamento dell’azienda agraria di pertinenza dell’Università sia compresa, a titolo di esempio, anche la bonifica delle terre destinate a pascolo. Piuttosto Roberta Galletta cerca visibilità in prospettiva di una sua ricollocazione politica, magari spera di tornare a fare l’assessore in vista delle prossime elezioni comunali, ormai imminenti e ci saremmo aspettati quindi, di trovare lei ed i suoi accoliti a manifestare davanti ai cancelli della discarica aperti per ospitare le tonnellate di rifiuti provenienti da Roma.
Certo carissima Roberta Galletta che le immagini non rendono, il problema è che non rende nemmeno il resto se si disegnano ragionamenti campati in aria, se si costruiscono vicende senza conoscerne i presupposti, se si raccontano bugie all’unico scopo di denigrare chi si adopera per salvare il territorio. Adesso che va a cercare una strada dove una strada non c’è si faccia aiutare da chi ne capisce veramente e scoprirà quanto di bello l’Università Agraria di Civitavecchia ha fatto e farà nei prossimi anni per il territorio ed i suoi abitanti, animali compresi.
Dichiarazione di Daniele De Paolis, presidente dell’ Università Agraria di Civitavecchia