“La sanità percepita da coloro che si recano nelle strutture del Lazio è decisamente diversa da ciò che ci ha raccontato oggi il presidente Zingaretti durante il consiglio straordinario. La realtà è totalmente differente dalle parole del governatore, nonché segretario nazionale del pd: mentre stiamo parlando, proprio in questo momento ci sono circa 1300 persone in attesa nei pronto soccorso degli ospedali della nostra regione. E un ringraziamento va al personale medico e paramedico per la grande professionalità dimostrata nel gestire queste situazioni. Il Lazio è anche al primo posto nella classifica sulla mobilità passiva, come evidenziato dal report dell’osservatorio Gimbe. Questo significa che molti utenti, a causa delle infinite liste d’attesa, sono costretti a recarsi in altre regioni per una visita. Il caos dei ps, poi, è l’ultimo anello di una catena che non funziona, visto che manca una pianificazione attenta per quanto concerne la medicina territoriale. Senza dimenticare che delle diciannove case della salute, molte non sono totalmente operative. Tra l’altro, Zingaretti ne aveva annunciate molte di più rispetto a quelle ad oggi esistenti. Poi, c’è la cronica carenza di personale: proprio all’Umberto I, ultimamente non sono stati rinnovati contratti a circa dieci medici, mettendo in difficoltà la piena operatività dei reparti. E sempre all’Umberto I, a breve chiuderà Palazzo Baleani (un hub della Breast Unit del percorso di prevenzione, diagnosi e cura per le malattie delle donne, dove si poteva andare senza appuntamento per eseguire le varie prestazioni ); invece ora con il suo smantellamento, le pazienti dovranno rientrare nel caos delle liste d’attesa. Il governatore nel suo intervento ha anche esaltato il nuovo ospedale dei castelli, ma si dimentica che questo nosocomio ad oggi svolge un ruolo più che altro di smistamento dei pazienti presso altre strutture. Vogliamo poi ricordare al presidente che, in commissione sanità la scorsa settimana, abbiamo bocciato i decreti di nomina di tre direttori generali delle nostre aziende ospedaliere, visto che provenivano da altre regioni, e così facendo vengono mortificate le tante nostre professionalità interne. Non vogliamo, infatti, che Zingaretti utilizzi il Lazio come camera di compensazione per le correnti del partito democratico, di cui è segretario nazionale. Infine, per quanto riguarda il commissariamento, vorremmo conoscere i risultati e le relazioni del tavolo di verifica; allo stesso tempo noi riteniamo che l’uscita dal commissariamento debba avvenire anche sulla base di una programmazione ben precisa, che ad oggi nella nostra regione è completamente inesistente”
Lo dichiara il Capogruppo di Forza italia della regione Lazio #laboratoriolazioperilcambiamento Antonello Aurigemma
ROMA, 31 LUGLIO 2019