Le botti più grandi d’Italia nel Museo del Vino più grande d’Europa
L’iniziativa “Le domeniche del Muvis” organizzata dal Museo del Vino di Castiglione in Teverina prosegue domenica 22 con le emozionanti visite guidate, condotte dalle ore 11, dal prof. Marcello Arduini, Direttore Scientifico del Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari di Castiglione in Teverina.
Con una “guida d’eccezione” scopriremo questa volta anche le spettacolari botti, le più grandi d’Italia nella zona del museo denominata “le Cattedrali”, proprio per l’imponenza e la maestosità delle botti visibili.
Contestualmente gruppi e famiglie possono ammirare anche gli altri piani dell’ammaliante Museo sorto all’interno dell’ex complesso produttivo dei Conti Vaselli nel centro del piccolo borgo in provincia di Viterbo, sfruttando le vecchie cantine che oggi arricchiscono un suggestivo percorso museale dedicato alla cultura enologica locale.
L’allestimento è stato studiato in modo da ottenere il pieno coinvolgimento del visitatore: accanto alle tracce materiali e immateriali del mondo contadino (strumenti, foto, racconti) e delle vicende storiche ed umane delle Cantine Vaselli (con video, gigantografie e macchinari) sono stati “messi in scena”, con installazioni scenografiche, gli aspetti della produzione e della tradizione vinaria nel territorio della Teverina, accanto ai grandi temi di più ampio respiro culturale che il vino suggerisce.
Il Museo, il cui gestore è il Consorzio Etruria International, si può visitare anche negli altri giorni della settimana dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, giorno di chiusura il martedì.
Ricordiamo che in queste antiche cantine il Conte Romolo Vaselli (1898 – 1967) avviò sin dal 1942, dopo averle acquistate dal Conte Luigi Vannicelli Casoni, una produzione vitivinicola di qualità che esportava in tutto il mondo. Una produzione altamente competitiva nel comparto di vini rossi e bianchi, ma anche spumanti e vermout, che portò l’Orvieto Classico Doc Vaselli e il sangiovese Santa Giulia alla fama internazionale.
Ecco perché inoltrandosi nel percorso di visita del Muvis fino in profondità, fino a raggiungere la zona museale denominata “La Cattedrale” si respira ancora l’identità di una comunità che per decenni ha vissuto assecondando il ritmo del lavoro in vigna, che ancora assicura una produzione d’eccellenza.
Le cantine, luogo simbolico per la comunità castiglionese, sono divenute un contenitore museale di respiro internazionale. Il MUVIS è oggi il museo del vino più grande d’Europa dove il solo spettacolare percorso sotterraneo, su 4 livelli, supera i 3.000 metri quadrati.