L’ affidamento della gestione e dell’accoglienza di rifugiati a Santa Marinella.
“È pagato con i soldi dei contribuenti, la Commissaria sospenda la procedura”.
“Apprendiamo con stupore che tra le procedure affidate di recente all’architetto Maia compare il rinnovo del servizio Sprar e ci sentiamo in dovere di gridare alla totale inopportunità di questa scelta frutto solo di speculazione sugli immigrati e che riversa gli effetti sulle tasse che pagano i nostri concittadini” si legge in una nota della Lega Santa Marinella che interviene sulla questione dell’affidamento della gestione ed organizzazione di accoglienza di rifugiati Sprar.
“Ad oggi il servizio, da tempo scaduto, è stato rinnovato per ben sei volte allo stesso soggetto, cioè l’Arci di Civitavecchia, in barba a tutte le disposizioni sancite dal codice dei contratti che parla chiaro sulle proroghe tecniche, oltre al fatto che anche la procedura di gara non è andata a buon fine in quanto l’unica concorrente idonea si è rilevata poi carente di alcuni requisiti fondamentali per gestire questo difficoltoso servizio – spiegano dal Carroccio – Come anche è doveroso sottolineare che nessuno ha mai saputo come questi progetti si sviluppano, come i richiedenti asilo sono stati integrati e dove, magari a fare lavori utili, ad imparare come si coltiva la terra ad esempio. La domanda che facciamo ai cittadini della perla è proprio questa: c’è qualcuno di voi che sappia gli oltre 50 immigrati che dimorano a Santa Marinella cosa fanno? C’è qualcuno che ha interagito con loro e può dare testimonianza della loro integrazione? Noi li abbiamo visti solo stazionare nei luoghi dove c’è il wifi gratuito o affacciati a qualche balcone sulla Via Aurelia”.
“Il progetto Sprar è pagato con i soldi dei contribuenti, e, nel caso di Santa Marinella, che compartecipa alle spese, anche da ogni cittadino della Perla che paga le tasse e non riteniamo sia opportuno continuare con questa prassi, considerato che il nostro Comune ha le casse vuote, che molto probabilmente aumenteranno a breve le tasse, lo scuolabus e la mensa mentre non rinunciamo a pagare per l’integrazione dei rifugiati politici, soprattutto in questo momento storico in cui il tema si presenta infuocato. Rivolgiamo quindi un appello alla Commissaria affinché sospenda immediatamente la procedura di rinnovo del Servizio Sprar, nell’ottica del risparmio dell’ente, dal momento che non rappresenta un pubblico servizio né tantomeno un servizio essenziale. Il risparmio dei soldi destinati alla compartecipazione al progetto possono essere destinati a tante altre pubbliche utilità, oppure, magari a dare la possibilità a qualche giovane laureando di accedere a degli stage all’interno del Comune. Lo Sprar è una scelta politica e non di ordinaria amministrazione ed è giusto che sia il futuro Sindaco a decidere se investire sull’immigrazione oppure no”.