L’Istituto Comprensivo Statale di Montalto di Castro tra le 27 scuole che quest’anno hanno ricevuto gli attestati di “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”. Migliaia gli studenti, dai 3 ai 19 anni, coinvolti, a vario titolo, nella realizzazione di numerosi progetti. Un’intera provincia, quella di Viterbo, che ha solertemente risposto all’appello dell’associazione per la creazione di un clima scolastico predisposto all’ascolto e all’accoglienza. Nella suggestiva cornice della Sala Coronas della Prefettura di Viterbo, in piazza del Plebiscito, alla presenza del rappresentante Unicef, dott. Mauro Sarnari, delle referenti del progetto, prof.sse Sabrina Sciarrini e Patrizia Lombardi, del Presidente della Consulta provinciale degli studenti, Francesco Moscheri, si è tenuta giovedì 29 novembre la cerimonia di consegna degli attestati 2015/2016 del progetto “Scuola Amica”. Per il sesto anno consecutivo, l’Istituto Comprensivo Statale di Montalto di Castro ha dimostrato di credere nel protocollo attuativo dell’associazione che si basa sul principio secondo il quale ci si educa alla pratica dei diritti vivendoli.
«La parola d’ordine che quest’anno ha guidato le buone pratiche delle scuole amiche è stata condivisione: una promessa reciproca di coordinazione tra scuole, associazioni e comunità al fine di creare una rete in cui ci si aiuta, ci si sostenga nelle sofferenze e si impari a gestire i conflitti». Queste le parole con le quali il dott. Sarnari ha dato inizio alla cerimonia e a tale esortazione L’istituto di Montalto di Castro ha dimostrato di rispondere pienamente vista la partecipazione all’evento sia del dirigente scolastico, prof.ssa Grazia Olimpieri, delle insegnanti referenti del progetto e rappresentanti di tutti e tre gli ordini scolastici, e del sindaco Sergio Caci il quale ha sottolineato l’utilità per le amministrazioni comunali di prendere spunto da tali progetti.
Dalla partecipazione all’evento l’idea che è emersa è quella di una scuola vista come comunità educativa ed educante in cui albergano dialogo, tolleranza e speranza, al fine di creare giovani maturi, responsabili che saranno adulti consapevoli e cittadini onesti. Una scuola che punta all’inclusione, all’apprendimento collaborativo, in un ambiente costruttivo, solidale e attento alle esigenze del singolo. In tale direzione vanno i numerosi progetti presentati: da quelli contro il bullismo che punta sull’importanza del messaggio assertivo per imparare ad esprimere i propri pensieri senza arrabbiarsi, creando le premesse per un percorso catartico, in primis, proprio per chi è stato vittima dei bulli; agli spot girati dagli studenti contro l’uso del fumo; dalla riflessione sull’importanza di vedere riconosciuto il diritto all’istruzione, dando visibilità a ciò che altrimenti sarebbe invisibile; alla lotta contro ogni forma di esclusione e razzismo attraverso progetti che prevedono la presentazione dei propri Paesi d’origine da parte degli alunni stranieri; per approdare ad un progetto che propone un antidoto alla società della rapidità attraverso una pedagogia del rallentamento capace di insegnare ai ragazzi a riappropriarsi dei propri tempi e spazi.