Oggi, 15 novembre, si è svolto a Roma, l’Incontro annuale tra la Guardia Costiera e le società armatoriali del naviglio marittimo italiano. Un momento di confronto finalizzato all’l’incremento degli standard di sicurezza a bordo delle navi battenti bandiera italiana.

L’occasione è stata utile per illustrare i risultati di rilievo raggiunti dall’Italia nell’anno 2016 nel campo della sicurezza della navigazione, quale importante attività di prevenzione contro gli incidenti e inquinamenti marini da navi.

A decretarlo è stato proprio il Segretariato del Paris MoU[1], che, con l’Annual Report 2016, ha evidenziato gli importanti obiettivi ottenuti grazie al contributo determinante della Guardia Costiera italiana, che con l’attività ispettiva di Flag State[2] e Port State Control[3] permette di accertare la conformità del naviglio mercantile nazionale ed estero alle norme internazionali e nazionali in materia di sicurezza della navigazione, tutela dell’ambiente marino e condizioni di vita a bordo.

In particolare, è emerso da tale attività ispettiva svolta da personale specializzato del Corpo:
• il netto miglioramento delle prestazioni del naviglio mercantile italiano, che ha consentito all’Italia di raggiungere il 6° posto su 73 Stati censiti (dal 10° posto del 2015), posizionandosi all’interno della cosiddetta “white list” che racchiude le flotte più virtuose a livello internazionale. La bandiera italiana nel 2016 è stata, altresì, insignita della certificazione QUALSHIP21 da parte della US Coast Guard.
• che, attraverso il controllo delle navi straniere che approdano nei porti italiani  (1.431 le visite effettuate nel 2016) l’Italia si pone al 2° posto tra i 27 Stati membri all’interno del sistema ispettivo del Memorandum di Parigi (Paris MoU).

A sottolineare gli elevati standard professionali del naviglio italiano, nonché la professionalità della Guardia Costiera italiana in tale ambito, è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il quale si è congratulato “per gli ottimi risultati degli standard prestazionali della nostra flotta, e per gli altrettanto lusinghieri risultati dell’attività ispettiva condotta dai nostri ispettori Port State Control”.

Il Ministro ha, altresì, evidenziato che “ciò denota come la competitività ed il dinamismo del naviglio nazionale siano cresciuti negli ultimi anni, grazie al concreto impegno degli armatori italiani, alla qualità della nostra cantieristica, alla formazione qualificata dei nostri equipaggi e al rispetto dei rigorosi standard di sicurezza della navigazione.”

“Questi lusinghieri risultati danno lustro al “Sistema Paese”, valorizzano la qualità della flotta di bandiera italiana e proiettano il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, quale modello di efficienza e competenza tra i partner internazionali ed istituzionali, per il suo ruolo insostituibile a servizio della funzione marittima del nostro Paese”  .

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[1] Accordo tra Amministrazioni Marittime di 27 Paesi che ha l’obiettivo di coordinare ed armonizzare le attività ispettive per il  rispetto degli standard di sicurezza e, in modo prioritario, salvaguardare la vita umana e l’ecosistema marino

2 L’attività di Flag State comporta il controllo, verifica e rilascio della documentazione di sicurezza della navigazione del naviglio nazionale mercantile e da pesca.

3  Il Port State Control è l’attività ispettiva delle navi straniere da parte dell’Autorità dello Stato del porto di approdo, atta a garantire che la nave che arriva in un porto in navigazione internazionale non sia in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni Internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente. L’attività viene svolta da personale della Guardia Costiera, debitamente formato, qualificato ed autorizzato quale ispettore PSC.

 

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