Lo spettro del terrorismo (Rubrica a cura del Dr Remo Fontana, Criminologo)

FRANCE-ATTACKS-CHARLIE-HEBDO-SHOOTING

Recenti fatti di cronaca hanno rilanciato l’allarme sul pericolo attentati.

(Seconda Parte)

 L’imprevedibilità e la rapidità con cui può avvenire la radicalizzazione a carico di un nuovo militante, può avvenire e svilupparsi in modo tanto repentino, quanto improvviso, tanto da non destare alcun sospetto tra gli organi di polizia, dovuto all’impossibilità di venire a conoscenza dei cambiamenti di abitudini e comportamenti dell’individuo, che in queste circostanze, inevitabilmente avvengono. In proposito, immaginiamo quanto possa essere difficile, se non impossibile, controllare qualche migliaio di persone che sino ad oggi hanno comunque vissuto normalmente, magari anche lavorando e studiando e dedicandosi alla famiglia, inserite da tempo nella società e che improvvisamente, in pochissimi giorni, vengono coinvolte nella fede e nella lotta   jihadista radicalizzandosi e pronte per questo anche a farsi esplodere in aria.
Inutile parlare dei livelli di attenzione posti in essere anche nella nostra Nazione, ma anche dell’estrema facilità mediante la quale il così detto “lupo solitario” può mettere in atto un attacco o un’azione terroristica; dall’uso di autocarri lanciati a velocità sulla folla, al pugnalamento improvviso di individui in strada, sino alla realizzazione ed uso di esplosivi. Esplosivi, molto più semplici da realizzare di quanto si possa immaginare, confezionabili in casa e da persone anche non esperte in materia, seguendo semplicemente uno dei tanti filmati appositamente messi in rete ed utilizzando materiali di comune e libero acquisto, come ad esempio, ipoclorito di sodio (varechina), nitrato di ammonio comunemente usato nei concimi, solfati, potassio e chi ne ha, più ne metta.
Tuttavia, dalla nostra parte, cioè di quella dell’Italia, ci sono alcuni elementi favorevoli. Il primo è quello di avere sicuramente un’ intelligence di tutto rispetto, considerata ad oggi una tra le migliori del mondo; agenzie che collaborano a stretto contatto tra di loro, gomito a gomito, scambiandosi in tempo reale informazioni fondamentali per la prevenzione ed il contrasto al terrorismo. Questo è ciò che non è avvenuto ad esempio negli States all’epoca degli attentati dell’11 settembre 2001, quando le varie agenzie americane, tenevano strette gelosamente a sé le informazioni che ognuna di esse riusciva ad ottenere, senza alcun interscambio tra loro, creando di fatto una grossa falla nel sistema e prendendo sottogamba una minaccia di un attentato simile di qualche anno prima a Parigi alla Torre Eiffel, non avvenuto per pura casualità. Ma anche un altro elemento è di fondamentale importanza: l’Italia è la terra di collegamento, direi la “passarella”, più vicina e per questo più facile, per raggiungere dall’Africa e dal Medio Oriente, non solo la stessa Nazione, ma tutto il resto dell’Europa.