Lucernoni: “Il rispetto delle regole non si chiama burocrazia, si chiama equità”
“Mi dispiace dover intervenire a mezzo stampa su questioni riservate e che vanno trattate con la massima delicatezza, ma mi vedo costretta a difendere la mia immagine e quella del Comune di Civitavecchia.
Questa amministrazione tramite l’ufficio Servizi Sociali opera costantemente al servizio dei più bisognosi nel rispetto dei regolamenti e delle leggi vigenti. Nessuna situazione di disagio viene ignorata, ma viene ascoltata e trattata con grande professionalità, cercando di fornire risposte adeguate a ciascun caso attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Amministrazione comunale e l’attivazione di risorse del nucleo familiare in difficoltà, quando possibile.
La strana coppia Grasso – Frascarelli la chiama burocrazia: io la chiamo equità. Solamente il rispetto di regole certe garantisce parità di diritti a tutti e non si può pensare di ottenere trattamenti diversi (o peggio ancora preferenziali) usando il giornale o la politica per teatralizzare il proprio disagio.
Due diverse commissioni hanno valutato la domanda di casa popolare del signore salito alla ribalta dei media ed entrambe hanno avuto lo stesso esito, negativo. Non posso fornire maggiori dettagli per rispetto della privacy ma sostengo il buon lavoro dei dipendenti, che hanno operato nel rispetto delle regole e dei requisiti previsti dalle leggi regionali con lo scopo di tutelare l’intera comunità.
Sotto la nostra amministrazione sono state assegnate circa 40 case popolari, tramite regolare graduatoria, così come quando è stato possibile è stata stilata una graduatoria per l’emergenza abitativa, cosa mai avvenuta prima a Civitavecchia.
Sono finiti i tempi in cui gli esponenti politici tentavano di entrare a gamba tesa sul lavoro delle commissioni per tutelare gli interessi di alcuni a scapito di altri che non avevano la “fortuna” di farsi rappresentare da nessuno. Chi svolge il delicato ruolo di Assessore ai Servizi Sociali non può ignorare le norme e fare corsie preferenziali. E’ quanto di più ingiusto possa esserci per chi dovrebbe difendere i diritti dei più deboli che non espongono i propri problemi ai mass media e vivono con grande dignità la propria sofferenza, confidando nell’equo aiuto dello Stato sociale regolamentato da leggi chiare e soprattutto uguali per tutti”.
Così in una nota Daniela Lucernoni, Assessore ai Servizi Sociali