Il presidente della Cpc: «Se perderemo un solo posto di lavoro a causa di Enel non faremo sconti»
CIVITAVECCHIA – «Enel è un soggetto inaffidabile e Civitavecchia deve essere risarcita per 80 anni di inquinamento». Lo afferma il presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia, Enrico Luciani che lancia un messaggio alla spa elettrica dopo la riunione di venerdì scorso in occasione del tavolo sul lavoro che si è svolto al Comune.
«Bloccheremo il porto e la città, qualora la Compagnia Portuale fosse costretta a licenziare anche un solo lavoratore, dei 30-40 oggi a rischio, o nel caso in cui il 15 luglio non fossimo in grado di pagare gli stipendi».
Hanno partecipato all’incontro anche i consiglieri comunali di Onda popolare, Patrizio Scilipoti e Carlo Tarantino. Ad ascoltare le dichiarazioni della conferenza stampa anche il vice sindaco Massimiliano Grasso «che ci fa molto piacere che sia qui – ha rimarcato Luciani – perché questa deve essere una battaglia di tutta la città, come ha detto del resto anche il sindaco Tedesco».
«Enel vuole andare via dal nostro territorio? Bene, ne siamo felici. Ma non prima di aver risarcito la città degli 80 anni di inquinamento e di morti che ha causato. Del passaggio al gas e delle rinnovabili non ci interessa nulla. Visto che faceva parte per il 25% della Compagnia Porto Civitavecchia, e visto che graszie al M5S ha risparmiato i 300 milioni della convenzione sull’eolico, investa quei soldi e termini i lavori sulla darsena grandi masse. Completi il bacino di carenaggio e paghi lo stipendio ai lavoratori metalmeccanici e di Minosse fino al 2025».
«Serve ragionare a qualcosa di diverso – ha spiegato Tarantino – per tutelare gli aspetti occupazionali e ambientali allo stesso tempo. Enel si impegni sulla ricerca e anche su attività diverse dalla produzione di energia».
Secondo Scilipoti è necessario che l’amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, stili un documento con le richieste da presentare al Governo e ad Enel.