(continua dall’edizione precedente)
In casi come questo ben vengano le crisi che fanno saltare per aria le nostre certezze e le nostre sicurezze mettendo in discussione il nostro sonnecchiante e onnipotente Ego programmato e addomesticato dalla cultura e dalle regole sociali. I sentimenti sono i grandi maestri e liberatori. Ma, come al solito, dovremmo essere preparati e pronti per riconoscere nei sentimenti i sentieri che conducono alla conoscenza di sé e delle verità eterne. Dovremmo altresì essere abituati all’introspezione, all’analisi e al ragionamento ma, poiché nell’infanzia tutto ci viene indottrinato e nulla insegnato, tanto meno a riconoscere e consapevolizzare la nostra umanità, di conseguenza succede che i sentimenti diventano i grandi destabilizzatori dell’ordine, i distruttori, insomma i nostri peggiori nemici. L’innamorato o la persona in preda all’odio sono pericolosi, imprevedibili, dei pazzi! Quanto invece è rassicurante e buona la persona che ti saluta per strada, che sta andando a lavoro o a fare la spesa o l’amico che ti manda un like sui social o una emoticon sulla chat? Quando lo schema salta ci troviamo di fronte a noi stessi e alla verità e, non essendo né preparati né consapevoli, ci spaventiamo e facciamo di tutto per chiudere in fretta la questione ripristinando il noiosissimo cliché di sempre e ci rinchiudiamo nella nostra confortevole gabbietta quotidiana fatta di tante bellissime cosette inutili. Ci sono cose ben precise che ci rendono umani come i sentimenti, la consapevolezza, il linguaggio, l’empatia, la conoscenza, la bellezza, l’arte, la scienza tutti aspetti di noi che hanno alla base l’amore. Senza amore, non c’è l’uomo ma l’animale addomesticato o la macchina. Ridotti come siamo abbiamo imparato a temere proprio noi stessi e a vivere attraverso la maschera del ruolo sociale e delle buone maniere identificando come pazzo colui che, invece, si lascia attraversare dall’esperienza dei sentimenti e li conosce diventando così una persona vera e autentica e, in quanto tale, libera e ingovernabile. Il lavoro è sempre sulla consapevolezza e sulla conoscenza dei nostri funzionamenti per imparare a vivere e non lasciarsi vivere o subire ciò che ci accade.
(fine)