L’UOMO RICCO D’ASTUZIE RACCONTAMI, O MUSA… AL SISTINA PER INCONTRARE UN ULISSE “POST-MODERNO”
LADISPOLI – “L’uomo ricco d’astuzie raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia; di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patì in cuore sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi.…”. E’ il capolavoro dell’epica classica che accompagna la vita di ogni studente molto spesso proprio nella traduzione di Rosa Calzecchi Onesti.
Al centro dell’opera il ritorno di Ulisse ad Itaca dopo le molte peregrinazioni che lo trasformeranno nel corpo e nell’anima, ma anche e soprattutto il suo inappagabile desiderio di conoscenza, l’ardore – dirà Dante – “ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore”.
E’ al Sistina, per le scuole, la trasposizione in musical dell’Odissea grazie alla Compagnia delle Stelle: un caleidoscopio di scenografie, coreografie, musiche e performance avvincenti e, in alcuni punti, volutamente “disturbanti”, pronte ad accogliere e conquistare lo spettatore e a far scendere in campo, sin dall’inizio, il suo spirito critico. E a teatro, venerdì 19 aprile, c’erano anche gli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” di Ladispoli accompagnati dai Docenti Francesca Arigliani, Chiara Finocchiaro, Vanessa Funari ed Emanuela Ottaviani.
“Si è trattato di una giornata diversa dalle altre. – ha commentato la Prof.ssa Chiara Finocchiaro – Il testo è stato rivisitato in modo originale mettendo a tema i quattro elementi naturali (acqua, aria, terra e fuoco) e proponendo una singolare multimedialità e moltiplicazione di piani scenici. Diversi i riferimenti alla cronaca con la proiezione di immagini riguardanti anche le tragedie in mare dei migranti come la celebre fotografia del piccolo profugo siriano annegato davanti alla costa turca di Bodrum. Una rilettura inusuale e per molti versi “alienante”, che ha giocato molto sulla continua contestualizzazione e decontestualizzazione dei contenuti, per alludere all’universalità di un messaggio poetico capace di attraversare i confini dello spazio e del tempo. Un’esperienza – ha concluso la Prof.ssa Finocchiaro – senza dubbio memorabile in cui il mito è stato raccontato e riscritto grazie alla commistione fra epica, cronaca, arte e tecnologia per consegnare al pubblico un “Odisseo contemporaneo” che rimarrà sicuramente nella memoria dei nostri studenti. E, da lunedì, continueremo a parlarne in classe, come facciamo sempre, per confrontare le nostre emozioni, impressioni ed opinioni”.