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Terapia
La scelta della terapia dipende da vari fattori, quali l’età del paziente, il suo livello di attività, l’entità della lesione e la gravità dei sintomi.
Tipo 1: L’articolazione viene immobilizzata tramite un tutore e un periodo di riposo, con applicazione di ghiaccio e farmaci anti-infiammatori. Successivamente viene iniziato un trattamento fisioterapico, con ritorno alle attività di vita quotidiana e sportiva nell’arco di due settimane.
Tipo 2: Nella lussazione di secondo tipo viene proposta un immobilizzazione dell’articolazione di circa due/tre settimane circa, per rimuovere lo stress dai legamenti acromion-clavicolari e coraco-clavicolari. Tolto il tutore si avvia un processo di riabilitazione precoce e graduale con particolare attenzione al range di movimento assistito passivo e attivo. I tempi di ritorno all’attività sportiva sono più lunghi rispetto alla lussazione di tipo 1. Il dolore continuo può essere trattato con l’utilizzo di farmaci corticosteroidei.
Tipo 3: Differentemente dalle lesioni di tipo 1 e 2 dove il trattamento risulta essere conservativo, per il grado 3 vi sono delle incertezze sulla strada da percorrere. La decisione viene esaminata da caso a caso, quando si gestiscono queste tipologie di lesioni, è necessario tenere conto delle caratteristiche del paziente, incluso il tipo di sport e il livello di gioco. La terapia chirurgica ha migliori risultati in termini estetici, ma necessità di maggior tempo di guarigione. In sintesi, l’incertezza circa il tipo di trattamento rimane, ma è indicata la scelta chirurgica in quei pazienti con sintomi persistenti e limitazioni funzionali dopo una gestione conservativa della durata minima di 6-12 settimane.
- Tipo 4:
Le lussazioni di tipo 4 vengono trattate chirurgicamente, con riduzione della clavicola e stabilizzazione dell’articolazione acromion-clavicolare.
- Tipo 5:
Anche per quanto riguarda la lesione di tipo 5 il trattamento è di tipo chirurgico.
- Tipo 6:
Anche in questo caso il trattamento è di tipo chirurgico, con riduzione della clavicola e stabilizzazione dell’articolazione acromion-clavicolare.
In conclusione, la prognosi delle lussazioni acromion-clavicolari è generalmente favorevole. Le distorsioni di grado I e II sono gestite con una terapia conservativa che include un breve periodo di riposo, immobilizzazione, ghiaccio, farmaci antinfiammatori, fisioterapia e un graduale ritorno all’attività. Il trattamento per le lussazioni di grado III è controverso ed è determinato dalla scelta del chirurgo ortopedico che prenderà in considerazione i numerosi fattori in gioco. I gradi IV, V e VI sono rari, ma richiedono una correzione chirurgica a causa del rischio di lesioni associate. Le lesioni gestite chirurgicamente hanno un recupero più lungo e un maggior rischio di complicanze tra cui, quelle più comuni, sono il dolore residuo, che colpisce dal 30 al 50% degli individui, e l’osteoartrosi.
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