“Tarquinia ha conosciuto da vicino gli effetti deleteri del potere di Nicola Zingaretti e del suo “mondo a metà”. È stato da poco arrestato Fabrizio Centofanti, capo della società Energie Nuove, beneficiaria tramite tal Venafro (già braccio destro dello stesso presidente Zingaretti) di “benefit regionali” a nostro avviso difficilmente giustificabili sul piano normativo, ed oggetto di un esposto alla Corte dei Conti a firma della consigliera Regionale Silvia Blasi, depositato nell’anno 2016.
È l’amministrazione Zingaretti infatti ad aver consentito a Energie Nuove di appropriarsi, a scapito degli agricoltori di Tarquinia, del potenziale idroelettrico prodotto dalla diga di Montebello sul fiume Marta. Si tratta di circa 700.000 euro all’anno. Se il Consorzio di Bonifica avesse sfruttato in proprio la diga, avrebbe abbattuto notevolmente le bollette degli agricoltori; invece il Consorzio, coinvolto direttamente nella vicenda, ha scelto di agevolare Energie Nuove conformandosi alla volontà della Regione. Zingaretti, uomo del fare anzi dell’affare, non ha dimostrato di amare gli agricoltori di Tarquinia. Il M5S Tarquinia insieme alla consigliera regionale Silvia Blasi mai ha smesso di denunciare l’odor di marciume che circonda il caso idroelettrico a Tarquinia e lo ha fatto sia politicamente che nelle sedi giudiziarie più idonee a sollevare il velo sulla questione e qualche risultato si comincia a vedere.
Centofanti, quello arrestato, inoltre è dietro anche alla società Sistemi Cimiteriali, a cui il vecchio sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, che nell’operazione idroelettrico ha avuto il ruolo attivo e fondamentale del silenzio, ha dimostrato una concreta benevolenza tramite una delibera di concessione in project financing per la costruzione e gestione del nuovo cimitero, localizzato dallo stesso Centofanti a bordo autostrada nei pressi di Tarquinia, alla faccia delle sensibilità dei Tarquiniesi, che in modo irrispettoso non sono stati minimamente interpellati per una decisione tanto delicata. Sul piano dei soldi, quella delibera avrebbe consentito alla Sistemi Cimiteriali di far proprie gran parte delle risorse economiche destinate invece alle varie attività (pompe funebri, imprese artigiane edili, tecnici, fiorai, …) collegate con il funzionamento di un impianto cimiteriale. Anche questa volta la pronta denuncia del M5S ha contribuito a bloccare un grave danno all’economia di Tarquinia e una brutta ferita alla sensibilità dei suoi cittadini. Passata la fase elettorale il M5S Tarquinia organizzerà un incontro pubblico nella Sala del Consiglio e proporrà una soluzione a partire dalla sensibilità dei cittadini e in grado di non penalizzare l’economia locale”.
Lo ha comunicato Ernesto Cesarini
Consigliere comunale M5S Tarquinia