A San Giorgio si muovono i mezzi da scavo per le opere di urbanizzazione della lottizzazione “Villaggio dei Pini”. Proprio in quella zona il Prof. Giannino Tiziani, già ispettore territoriale del Ministero per i beni culturali ed ambientali (MIBAC) a inizio estate ha segnalato alla Soprintendenza competente la presenza di tre importanti reperti archeologici. Si tratta di tre elementi architettonici di notevoli dimensioni, recanti ciascuno un motivo scolpito a lacunari, visibili anche in Google Maps. La segnalazione è stata accompagnata dalla descrizione che il Prof. Tiziani ha raccolto da un testimone diretto, per un fatto accaduto ai primi anni ’70 del secolo scorso, quando furono iniziate le opere di urbanizzazione della stessa lottizzazione, poi interrotti. Ebbene, una pala meccanica portò alla luce un grande basamento di forma rettangolare, formato da blocchi di pietra di grandi dimensioni e vennero alla luce vari reperti, che nel ricordo del testimone erano d’aspetto prezioso. Quello che all’epoca doveva essere il direttore dei lavori, appena informato diede l’ordine di rimuovere tutti i blocchi di quello che probabilmente era un tempio e li fece trasportare altrove.
Il testimone è in grado di dire dove si trovano e indicare con approssimazione in quale luogo avvenne il fatto narrato. Quel sito potrebbe essere parte dell’insediamento di Rapinium, uno dei porti di Tarquinia etrusca, che le fonti pongono prossimo alla foce del fiume Mignone. La cosa oggi strana è che nonostante la segnalazione di qualcosa di eccezionale, non ci risulta che vi sia personale della Soprintendenza a seguire gli scavi.
Il M5S di Tarquinia si appella alla Soprintendenza, al Sindaco di Tarquinia e ai corpi di polizia specializzati nella tutela del patrimonio archeologico affinché non scompaia sotto le ruspe una grande scoperta archeologica.
M5S Tarquinia