Marcel Petiot, detto dottor Satana; prometteva la salvezza agli ebrei dai nazisti (2^ parte)
Dall’incontro con i genitori, dall’ambiente e la cultura che lo circonda nei primi anni di vita, l’individuo formerà gradualmente il suo carattere, il quale si svilupperà influenzando la visione degli altri e di sé, ma anche del futuro, andando ad influenzare anche le scelte di vita a venire.
Quindi, se all’interno del nucleo familiare, dovesse apparire del tutto normale maltrattare e torturare gli altri ed in particolare gli animali, con buona certezza, tale comportamento, sarà emulato e fatto suo dal bambino che lo intenderà come azione normale, per poi ripeterlo anche all’esterno dell’ambiente domestico.
Dopo questa parentisi, necessaria a capire alcuni atteggiamenti devianti, torniamo a Marcel, che anche da adolescente, visse un passato piuttosto convulso, a causa della sua particolare indole e del suo comportamento. Fu più volte oggetto di varie sospensioni dalle lezioni scolastiche e di altrettanti provvedimenti disciplinari, dovuti anche alla commissione di piccoli furti, subendo per questo richiami verbali, ma anche l’obbligo di essere sottoposto ad alcune visite mediche psichiatriche.
Intanto il tempo passa ed è appena trascorso il periodo dell’adolescenza, quando si accendono i fuochi della prima guerra mondiale, e la necessità quanto mai impellente di avere grandi contingenti numerici di uomini da inviare in prima linea nella trincea.
Proprio per questo Petiot, risolse, almeno momentaneamente i suoi problemi, partendo per il fronte e risultando un buon soldato. Il suo particolare temperamento, la sua violenza e brutalità, si adattavano perfettamente al nuovo ruolo di militare, non lesinando di riversare queste caratteristiche, senza pietà alcuna, nei confronti del nemico Tedesco.
La sua carriera però, durò solo pochi mesi. Infatti, fu congedato a seguito di una ferita subita in combattimento e poi definitivamente allontanato ed estromesso dall’esercito, per essersi sparato volontariamente un colpo di pistola al piede, a seguito di quella che fu definita dai medici, una “psiconevrosi”.
Intanto il tempo corre ancora velocemente e nel periodo compreso tra le due grandi guerre, Marcel, riesce a laurearsi in medicina, aprendo uno studio medico nella piccola cittadina di Villeneuve nella Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, proponendosi ai suoi pazienti, in qualità di specialista in non meglio definite “malattie moderne”.