Tra etica del consumo e politica globale, commercio massivo e consumo incontrollato, filiera produttiva africana ed Europa dei migranti, la storia del mareyeur senegalese Ibrahima.
In Senegal un milione e mezzo di persone vive di pesca, negli ultimi dieci anni la quantità di pesce è diminuita del 80% a causa dello sfruttamento dei mari e ogni giorno si lotta per una vita migliore, lontano dal proprio paese. Di chi è la colpa?
Trailer disponibile su: https://vimeo.com/232982371
Un quadro inedito della cultura africana, la sua economia e il suo relativo tessuto sociale, dell’Europa dei migranti e dell’impatto che azioni di commercio massivo e consumo incontrollato possono avere sul sistema globale e nella vita di tutti i giorni, partendo dall’esperienza di un mareyeur senegalese, per arrivare fino a noi. È questo Mareyeurs, documentario di Matteo Raffaelli, prodotto da Ocean Film di Francesco Congiu, in gara a uno dei più autorevoli festival di audiovisivo internazionali, il 31° FIPA – Festival International de Programmes Audiovisuels di Biarritz (Francia), il 23 e 25 gennaio 2018. Coproduttore del docufilm è HF4 di Marco Del Bene.
Selezionato tra oltre 1300 proposte giunte da tutto il mondo, il documentario dell’italiano Matteo Raffaelli parte dalla storia di un giovane mareyer senagalese, Ibrahima, per toccare temi universali, tra etica del consumo e politica globale, per offrire un quadro inedito del commercio ittico intercontinentale, legato alle migrazioni, e un racconto attento e minuzioso di come lo stravolgimento di una filiera produttiva locale possa andare a intaccare la vita quotidiana di tutti, su scala mondiale. Qui il trailer: https://vimeo.com/232982371
Ibrahima è un giovane mareyeur, intermediario tra pescatori e dirigenti delle aziende di pesca locali. Preoccupato dalla scarsità del pesce in Senegal e dalla costante diminuzione del suo reddito, matura in lui l’idea di emigrare in Europa. Troverà sul suo cammino delle persone che cercheranno di dissuaderlo e questo lo porterà a mettere in dubbio il suo progetto. ”Mareyeurs” mette in luce il faticoso quotidiano di questo giovane senegalese, portavoce di tutti coloro che, come lui, sono alla ricerca di migliori condizioni di vita. Insieme alla figura di Ibrahima, ad animare e restituire al pubblico il quadro complesso di un’Africa raramente protagonista di documentari come Mareyeurs, è una costellazione di personaggi unici e reali come Mame Fotou Kaire impreditrice a capo del sistema matriarcale del commercio del pesce nella città di Saint Luis.
Dalla lotta del singolo, alla messa in crisi del sistema vitale e produttivo di un paese, dall’iper consumo del pesce, al lavoro delle donne africane, Mareyeurs è la storia, vera, di un giovane che sogna l’Europa; la storia di un sistema di commercio globalizzato che sfrutta i mari africani; la dimostrazione di quali potrebbero essere le conseguenze, in un immediato futuro, se il pesce dovesse esaurirsi in Senegal e la popolazione non potesse più considerarlo una risorsa basilare.
Ad accompagnare il viaggio emozionante di Mareyeurs, in un Senegal raccontato con intelligenza e perizia dal regista italiano Matteo Raffaelli, si uniscono le musiche di Marco Del Bene e Roberto Procaccini e una fotografia in grado di mostrare attraverso quadri cromatici d’impatto e mai banali la bellezza di un mare e un territorio che incontrano le sfumature del cielo africano e la battaglia quotidiana per una vita dignitosa.
In gara il 23 e 25 gennaio 2018 al 31° FIPA – Festival International de Programmes Audiovisuels di Biarritz (Francia), Le Mareyeurs è il primo lungometraggio prodotto da Ocean Film di Francesco Congiu.
MATTEO RAFFAELLI uscito dal Fandango Lab, è autore e regista di documentari. Dal 2005 ha realizzato documentari in Italia e all’estero in collaborazione con Minimum fax media, RAITRE, Rai Storia, Ocean Film, Art Project e Revolver Film.
Tra i suoi lavori principali: “A quattro mani” documentario con Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli prodotto da Daniele di Gennaro per RAITRE e presentato in anteprima alla Fiera del Libro di Torino; la trasposizione televisiva per RAI TRE di “Memorie di Adriano”, celebre spettacolo con Giorgio Albertazzi tratto dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar, trasmesso anche da SKYARTE e uscito per il gruppo L’Espresso – La Repubblica, prodotto da Minimum Fax; coautore con lo scrittore Fabio Genovesi del soggetto del film “Faccio un salto all’Avana”, distribuito da Medusa Film; “La linea del Pasubio” con Peppe Servillo, prodotto da Marco Nereo Rotelli distribuito da Cinecittà Luce, presentato al Festival di Taormina del 2016 e in onda su Rai Storia.
OCEAN FILM è una società di produzione audiovisiva basata a Dakar, nata con l’intento di produrre documentari e film che mettano in luce la relazione tra la cultura africana, la sua economia e il relativo tessuto sociale. Nel dicembre 2015, il regista Matteo Raffaelli inizia il lavoro di ricerca sulle attività di pesca tradizionale in Senegal. Con l’appoggio del fondatore della società, Francesco Congiu, nasce il primo progetto di Ocean Film: ”Mareyeurs”. Documentario che tratta del costante esaurimento del pesce nell’oceano. Fatto che non comporta solo un impatto ambientale ma anche sociale, economico e politico. L’intento del film è quello di far capire quali potrebbero essere le conseguenze, in un immediato futuro, se il pesce dovesse esaurirsi in Senegal e la popolazione non potesse più considerarlo una risorsa basilare.
HF4 è una società di comunicazione e marketing digitale impegnata nel mondo dell’editoria e dell’entertainment su molteplici attività basate su una strategia che unisce contenuti, tecnologia e distribuzione. Mareyeurs nasce dalla sinergia con OCEAN FILM nell’obiettivo di dare il via a un nuovo percorso, dedicato alla progettazione e produzione di audiovisivi, supportato da una nuova business unit preposta a questo scopo.