È mercoledì mattina. Pochissime ore fa sono crollato sul letto stremato, tutto sporco e ancora vestito. Mi sono svegliato dopo pochissimo con la consapevolezza di come sia in qualche modo cambiata la storia della nostra città in questi giorni.
Mentre giro in macchina per Campo di Mare per verificare che tutto sia a posto, non so davvero da quale parte cominciare. Forse il modo più semplice è raccontarvela come l’ho vissuta io. E iniziare dalle lacrime, di grandissima emozione (ma anche molto liberatorie) che mi sono sgorgate, come un ragazzino, quando dal palco di Campo di Mare Lorenzo Jovanotti Cherubini ha suonato la prima canzone. Poi, subito dopo, neanche lo sapesse e volesse continuare a farmi commuovere, “il più grande spettacolo dopo il big bang”, a cui sono molto legato.
La telefonata (durante un convegno a Milano) che annunciava che avremmo potuto essere la tappa del Jova Beach Party; i sopralluoghi al mare con un vento gelido, nei giorni di Natale; la disponibilità immediata della Capitaneria di Porto, della LIPU, per delle perlustrazioni preventive; Celso Caferri, Alvaro Ciucci e Guido Baranello chiamati di corsa e in gran segreto a poche ore dal Natale nel mio ufficio per chiedere di spostare lo stabilimento dell’Associazione Nautica per consentire l’evento (e quel meraviglioso “sì” convinto loro e dei Soci dell’Associazione); l’annuncio della data (e anche le infantili polemiche connesse); i tentativi maldestri di molti di far saltare l’evento, di alcuni (i soliti) consiglieri comunali di opposizione di mettere i bastoni fra le ruote, le fake news montate ad arte e cavalcate da certa “stampa” locale; e poi tutto il resto: sette mesi di lavoro ininterrotto di enti, associazioni, dipendenti comunali e funzionari, consiglieri, assessori.
Migliaia di persone. E l’ansia che qualcosa potesse andare storto, che potesse succedere qualcosa di imprevedibile, che quello che sarebbe stato davvero il più grande spettacolo dopo il big bang e la più importante occasione di visibilità per la nostra Cerveteri e per il nostro mare, si trasformasse in un boomerang. Quando è partito quel primo accordo e oltre 40.000 persone erano sulla nostra spiaggia cantando e ballando consapevoli che in quel momento Campo di Mare era l’ombelico del mondo, ho capito che ci eravamo riusciti.
Anche se non potevamo abbassare la guardia, perché sapevamo che i momenti più delicati sarebbero stati dopo, nel deflusso. E non posso non ringraziare i cittadini di Campo di Mare e di Cerenova per i pesanti disagi ai quali li abbiamo sottoposti in questi ultimi giorni e soprattutto nelle ore post concerto. Grazie: so che avete dovuto fare un grande sacrificio, ma sono convinto che ne sia valsa la pensa.
Mentre durante il concerto mi spostavo da una parte all’altra dell’area, mi ha fermato una ragazza per farci i complimenti. Poi ha indicato la luna e ha detto: “avete proprio pensato a tutto, bravo sindaco”. In effetti, però, non ci avevo pensato: ieri era il 16 luglio. Cinquanta anni esatti dalla partenza dell’Apollo 11, la missione che portò il primo uomo sulla luna. E il chiaro di luna di ieri sera, di quella fantastica luna piena, è stato colorato dall’eclissi esattamente in sincro con l’esibizione di Jovanotti che ci ha fatto venire la pelle d’oca e sentire l’estate addosso.
Sembrava che tutto, anche un pezzo del cielo, dovesse convergere lì, in quel momento, in quel posto. E forse per noi, per Cerveteri, per Campo di Mare, è stato davvero così.
Ieri abbiamo dimostrato di essere una grande città. In grado di accogliere l’evento dell’anno, di mettere su una macchina oliata, perfettamente funzionante. Stamattina, ci siamo svegliati in una Cerveteri che non era più la stessa.
L’elenco dei ringraziamenti sarebbe infinito. E so che dimenticherò qualcuno. Ma non posso non citare alcune persone che sono state indispensabili per raggiungere questo risultato che lo stesso Jovanotti ieri sera ha definito “quasi impossibile”. Inizio con Simone Romagnoli, mio capo di gabinetto e tutto lo staff William Tosoni, Ivan Biscetti, Stefano Pittei. Simone è un lavoratore instancabile che ha messo l’anima, il cuore e tutta la sua energia perché tutto funzionasse. Mai, neanche per un istante, durante il concerto, ha smesso di pensare a cosa andava fatto.
E stamattina è con me nei sopralluoghi in giro per Campo di Mare (e, con grande sorpresa, ci stiamo rendendo conto che i partecipanti al concerto sono stati molto rispettosi e nessun danno è stato arrecato alla nostra frazione). Grazie, Simone: senza di te non sarebbe stato possibile.
Poi la mia squadra: i Consiglieri, gli Assessori e la maggioranza tutta (con una particolare menzione per gli assessori Federica Battafarano, Lorenzo Croci ed Elena Gubetti che hanno condiviso con me tutto fin dall’inizio dovendo anche mantenere il segreto per un mese fino all’annuncio ufficiale, bravi). Tutti i dipendenti del Comune, nessuno escluso.
Il Commissariato di Civitavecchia e il Dott. Paolo Guiso, la Prefettura di Roma e la Dott.ssa Diega Lo Giudice, la Questura di Roma, la Regione Lazio, la Città Metropolitana di Roma Capitale e la Polizia Provinciale. Le associazioni ambientaliste e soprattutto la LIPU (i cui consigli sono stati preziosissimi e che coinvolgeremo insieme alle altre in un tavolo immediato per il futuro della Palude di Torre Flavia).
A proposito: come prevedibile le nostre misure di sicurezza straordinarie e la scelta di orientare il palco verso nord hanno fatto sì che nessuno, ripeto NESSUNO, entrasse nella palude di Torre Flavia (nemmeno dall’ingresso sud protetto da noi in assenza del Comune di Ladispoli) e che neanche un suono arrivasse a disturbare la fauna.
Le migliaia di volontari: quelli della nostra e di tutte le Protezioni Civili, delle Guardie Ecozoofile, della Croce Rossa Italiana e i Beach Angels il cui impiego ha sollevato molte polemiche sterili ma che sono stati tra i più motivati e coinvolti. L’ASCOM, Associazione Commercianti Cerveteri, che ha investito e creduto nel nostro sogno di trasformare Campo di Mare in una location da eventi estiva: hanno creato un villaggio fantastico e i tanti inviti che ci sono arrivati di prolungarlo sono stati i migliori complimenti che potessero ricevere.
I ragazzi della troupe fotografica e video, Matteo Forte, Andrea Paoni e Michele Longobardi che hanno documentato l’evento con immagini che resteranno per sempre impresse nella nostra memoria.
Con la convinzione che si debba continuare a lavorare insieme e con la richiesta di investire ancora nella nostra città. Noi siamo pronti.
Il pubblico meraviglioso che ha colorato e reso indimenticabile la festa di ieri sera. Alcuni sono venuti da lontanissimo, hanno dovuto prendere mezzi, spostarsi, fare le file per entrare. Molti sono rimasti imbottigliati all’uscita. Hanno viaggiato per venire nella nostra città. Gli Etruschi erano maestri di accoglienza e io spero che vi siate sentiti almeno per poche ore a casa vostra e che decidiate di tornare per fare il bagno nel nostro mare e per visitare la Necropoli e la nostra città.
E poi, lui. Jovanotti. Un ragazzo fortunato di un’energia indescrivibile. Quello di ieri sera è stato il più bel concerto della mia vita. Credo anzi che la parola concerto sia riduttiva. Benny Benassi ha detto dal nostro palco “meglio del Coachella”, paragonandoci a uno dei più importanti festival del mondo che si tiene in California.
È stata una festa. Una vera festa sulla nostra spiaggia, al chiaro della luna di agosto sopra i nostri cieli. Con un pubblico attento e mai fuori dalle righe, e che anzi ha saputo raccogliere l’invito finale dell’artista a lasciare l’area più pulita di come era stata trovata.
Quando Jovanotti ieri ha parlato degli Etruschi e del nostro mar Mediterraneo (“mare di tutti”, ha detto) per un attimo ho davvero capito perché eravamo lì, a cosa era valso tutto quello sforzo, tutte quelle apprensioni, tutte quelle ansie, tutte le arrabbiature.
Tutto quel dover convincere molti che il sacrificio necessario sarebbe stato ripagato. Eravamo lì perché siamo orgogliosi della nostra storia. Perché siamo etruschi del mediterraneo. E vogliamo far sapere a tutto il mondo che Cerveteri è pronta. Pronta a diventare di nuovo un faro di cultura e di civiltà.
Sì, ne sono convinto: questa è l’alba di una nuova era.
Grazie a tutti.
Ps da ieri sera mi state inondando di chiamate e messaggi sui social, su whatsapp e di sms, complimentandovi per questo meraviglioso lavoro, chiedendoci di organizzare altri eventi come quelli di questo inizio di luglio. Vi assicuro che non ci fermeremo! Mi premuro però di condividere i complimenti con la meravigliosa squadra di persone che ho citato sopra e senza i quali niente sarebbe stato possibile. In ogni caso, se avete qualche criticità o altro da segnalare in merito al concerto potete farlo alla mail ufficio.sindaco@comune.cerveteri.rm.it