Mazzola: “Ho proseguito per la mia strada come “uomo del fare” “
“Sono giunto alla scadenza del mio mandato quale Presidente della Provincia di Viterbo.
Il momento storico è a dir poco particolare, in quanto la riforma delle province prevista dalla cosiddetta Legge Delrio, che continuo a non condividere, non lascia intravedere alcuna prospettiva di un futuro riassetto anche costituzionale dell’Ente e delle sue competenze, ad oggi arrestatosi per effetto dell’esito referendario del 4 dicembre 2016.
Purtroppo la “manovra” non ha fornito alcuna risposta per risolvere la grave crisi finanziaria in cui versano le Province italiane dopo la riforma Delrio.
Il Governo non ha dato le risposte che ci attendevamo.
L’UPI nazionale sta intraprendendo una dura battaglia per ottenere una revisione della normativa vigente in materia.
A ciò si aggiunga un contesto politico locale scisso in cui i Mo.Ri. hanno accentuato la spaccatura nata all’interno del PD, frattura che in molti fanno finta di non vedere.
La politica viterbese lascia spazio a sterili diatribe sulle “quisquiglie” invece di profondere il proprio impegno sulle questioni importanti e nel dare risposte concrete ai cittadini.
Avevo chiesto di lasciare la Provincia di Viterbo fuori da queste dinamiche, ma così non è stato.
Nonostante tutto ho proseguito per la mia strada come “uomo del fare”.
Lascio un ente in cui dopo anni è stato finalmente riorganizzato il personale, assegnando posizioni organizzative e riconoscendo ai dipendenti le progressioni economiche orizzontali.
Il mio ringraziamento sincero va a tutto il personale che si è prodigato per fa si che la macchina amministrativa potesse comunque andare avanti, nonostante le tante criticità che caratterizzano un momento di transizione aggravato da un vuoto normativo oramai insostenibile.
Un ringraziamento particolare va alla D.ssa Daniela Natale, Segretario Generale dell’Ente ed ai Dirigenti Dott. Franco Fainelli, Ingegnere Ernesto Dello Vicario e Dott. Mauro Gianlorenzo”.
Dichiarazione del Presidente della Provincia Mauro Mazzola