“Sulla diatriba relativa alla nomina di Pasqualino Monti a capo della nuova Autorità di Sistema Portuale del mar di Sicilia occidentale, apprendiamo increduli dalla stampa le dichiarazioni del segretario del P.D. e dei Consiglieri Piendibene, Stella e Di Gennaro. Probabilmente, non sapendo come reagire alla situazione di assoluto imbarazzo in cui si trova buona parte del partito locale, i rappresentanti Dem sono andati in confusione.
I citati esponenti del P.D. locale, infatti, chiedono le dimissioni di Enrico Luciani; ma dimissioni da cosa? Ricordiamo, agli evidentemente “distratti” estensori del comunicato de quo, che il presidente della Compagnia Portuale, al momento, non ricopre alcuna carica istituzionale. Nel caso in cui la richiamata, improvvida richiesta di dimissioni, fosse inerente proprio alla carica di presidente della cooperativa (anche se, in tutta onestà, ci sfugge in base a quale principio logico-giuridico, alcuni esponenti politici si intromettano in vicende riguardanti una società di diritto privato), ricordiamo a Leopardo ed ai consiglieri Dem che la C.P.C., sotto la guida del presidente Luciani, è riuscita nell’impresa di garantire una “sana” e sicura occupazione a centinaia di giovani civitavecchiesi, per di più in anni caratterizzati dalla profonda crisi occupazionale che ha messo in ginocchio la città ed il Paese.
Riteniamo che i rappresentanti del P.D. non si rendano conto che i continui riferimenti alla questione della Corte dei Conti e del Mef, determinano una presa di distanze netta dalle decisioni del ministro Dem Delrio. Nei fatti, dire oggi che la gestione di Monti sia stata “opaca” significa affermare, nel migliore dei casi, che il Ministro Delrio è un incompetente poiché non ha verificato tutto ciò che gli organi preposti gli hanno fornito, o peggio che è “complice” della mala gestio asserita proprio da Leopardo ed altri.
Pertanto, qualora gli esponenti Dem fossero realmente convinti della bontà delle posizioni assunte riguardo la conduzione di Monti, dovrebbero vigorosamente e tenacemente sconfessare l’operato delle Istituzioni ed intervenire a tutti i livelli affinché il Ministro, l’A.N.A.C., il Presidente della Regione Sicilia, nonché le commissioni di Camera e Senato ristabiliscano la legalità,annullando il recente atto di nomina del Presidente dell’AdSP del mare di Sicilia occidentale. In caso contrario dovrebbero assumersi la responsabilità per i gravissimi errori di valutazione commessi e scusarsi pubblicamente con la città e con gli operatori portuali. Tertium non datur.
Le accuse di inerzia mosse dalla “Leopardo & co.” al cluster portuale del quale Enrico Luciani è parte attiva, sono quindi assolutamente patetiche, estemporanee e del tutto inconferenti.
Per quanto di nostra competenza, ed in assenza di controprove o smentite, dobbiamo ritenere che, nel caso di specie, il Ministro ed i richiamati vertici istituzionali, abbiano svolto in maniera adeguata il proprio lavoro, affidando un porto importante come quello di Palermo all’ex presidente dell’A.P. di Civitavecchia.
Tralasciando, momentaneamente, i vaniloqui degli esponenti Dem, vogliamo evidenziare la distanza siderale che c’è tra l’attuale classe dirigente del P.D. ed il mondo del lavoro in ogni sua forma.
Il porto di Civitavecchia, infatti, aveva bisogno di proseguire il lavoro iniziato in questi anni, e le richieste incessanti di tutto il mondo portuale, e di buona parte di quello sindacale, sono lì a dimostrarlo.
Ad oggi, l’unico risultato che hanno prodotto le accuse, i sospetti e gli attacchi incessanti nei confronti della passata gestione dell’AdSP, è stato quello di interrompere, o quantomeno di rallentare pesantemente, il percorso di crescita del nostro scalo.
È allora evidente come il segretario Leopardo e la parte del P.D. da lui rappresentata, siano ormai schiacciati dagli interessi di una sola famiglia che non ha altro obiettivo se non quello di mantenere poltrone e posti di potere; la città ed il porto, che ne è parte fondamentale, sembrerebbero avere, per taluni esponenti politici, la sola funzione di agevolare il “regolare” flusso di voti e prebende.
Il segretario ed i vertici del P.D. rispettino il lavoro dei ministri del loro stesso partito ed evitino di parlare a sproposito per difendere chi ormai è indifendibile, anche perché sono rimasti davvero in pochi a farlo perché la città ha finalmente aperto gli occhi.
Purtroppo la battaglia personale rancorosa e rabbiosa di questi anni non farà del male ai suoi artefici, che continueranno a vivere tra agi e privilegi, ma solo ai più deboli ed ai lavoratori che, da parte nostra, continueremo, come sempre, a difendere e supportare.
Facciamo quindi appello alla parte “sana” del P.D. ed ai tanti giovani Dem che coraggiosamente affrontano queste cariatidi della conservazione del potere e del privilegio: la costruzione di un centro-sinistra unito e scevro da condizionamenti personali, non è solo possibile, ma necessaria per combattere efficacemente i populismi e le lobbies di interessi che minacciano incessantemente il nostro territorio.
Ci domandiamo, infine, quali siano le competenze e le conoscenze di Leopardo e dei consiglieri del P.D. in materia portuale e la curiosità è tanta che riteniamo opportuno invitarli ad un confronto pubblico sulle tematiche portuali. A tal riguardo ci auguriamo che almeno loro non scappino come l’Onorevole Tidei, visto che quest’ultima, molto probabilmente, non accetterà l’analogo invito rivoltole da Pasqualino Monti”.
Comunicato dalla Segreteria e il Gruppo Movimento Democratico Progressista Art 1 Civitavecchia