Comitato Sole e Forum Ambientalista si appellano alle istituzioni e al territorio.
“A sorpresa, con appena tre giorni di anticipo, è stata convocata dalla Regione Lazio la seconda riunione della Conferenza dei Servizi per decidere sull’autorizzazione all’esercizio dell’impianto di produzione biometano da rifiuti organici, il megadigestore in grado di trattare 120.000 t/a di rifiuti organici, che la società Ambyenta Lazio vorrebbe realizzare in località Monna Felicita. Il procedimento di autorizzazione sta andando avanti a tambur battente, senza che ci sia informazione e discussione pubblica nei territori coinvolti, cosicché la commissione VIA potrebbe concluderlo rapidamente e la Regione autorizzare questo nuovo impianto, che si aggiungerebbe alle tante fonti di impatto ambientale e sanitario, con cui la popolazione è costretta a fare i conti. Torniamo a ribadire con forza che è un progetto sconsiderato che va respinto, perché non porta alcun beneficio ma aggiungerebbe danno ambientale e sanitario ad un territorio già martoriato. Si tratta di un progetto che si vuole realizzare in un’area ricadente nel perimetro del centro abitato, che convoglia in una zona industriale già satura di fonti inquinanti, una enorme quantità di rifiuti prodotti altrove, con intenso traffico giornaliero di mezzi pesanti. Il progetto è contrario agli indirizzi delle più recenti direttive europee che escludono la produzione di biometano dagli obiettivi di riciclaggio dell’economia circolare. Non rispetta i principi di prossimità e autonomia di gestione ottimale in base agli ambiti territoriali previsti nel Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio e contrasta con gli indirizzi programmatori enunciati più volte dai Comuni del comprensorio che intendono fornirsi di impianti meno impattanti, necessari unicamente per il fabbisogno locale, escludendo il trattamento di rifiuti provenienti da fuori ambito. Il Comune di Civitavecchia, con delibera n.30 del 31.03.2021, ha adottato e trasmesso alla Regione un atto di variante alle norme tecniche di attuazione (NTA) che, di fatto, impedisce la realizzazione dell’impianto, comunicando alla Commissione il proprio parere contrario. La Regione e la Commissione VIA ne avrebbero dovuto tenere conto e interrompere il procedimento, quantomeno per attendere il pronunciamento del TAR cui ha fatto ricorso la soc. Ambienta Lazio contro l’atto del Comune. Chiediamo perciò all’Amministrazione comunale di attivarsi in ogni sede per rendere effettivo l’atto prodotto e in ogni caso di confermare espressamente la netta contrarietà e il parere negativo al progetto, fino, qualora ce ne fosse bisogno come ultima ratio, a porre il divieto di attivazione dell’impianto, con il ricorso da parte del Sindaco alle disposizioni in materia di tutela sanitaria di cui all’art. 216 R.D. 27 luglio 1934, n.1265. Sono anni che con la presentazione di diversi progetti, sempre fermati grazie all’azione congiunta di comitati, associazioni e istituzioni, cercano di trasformare Civitavecchia nella pattumiera di Roma. Occorre fermare, prima che sia troppo tardi, questo pericolo grave ed incombente che, ancora una volta, ci minaccia. Facciamo perciò appello alla mobilitazione cittadina e del comprensorio, all’intervento delle istituzioni locali, Comuni, Città metropolitana, Regione, alle forze politiche e sociali, a quanti hanno a cuore le sorti del territorio per impedire questo ulteriore danno all’ambiente e alla salute”.
Comitato SOLE, Forum Ambientalista