Molti civitavecchiesi avranno notato che qualche giorno fa, come per magia, la nave traghetto Cruise Roma del gruppo Grimaldi Lines è comparsa nel porto di Civitavecchia trasformata: più lunga di circa trenta metri e con la scritta in bella vista “zero emission in port”. Stavolta però, parafrasando un vecchio spot pubblicitario, si tratta di scienza e non di fantascienza, in quanto la nave, come avverrà a breve anche per la sua gemella Cruise Barcellona, è stata allungata nello stabilimento Fincantieri di Palermo per aumentarne la capienza e, cosa più importante, vi sono stati installati degli “scrubber” per il lavaggio dei fumi e ridurre quindi drasticamente le emissioni in navigazione, nonché un impianto di mega batterie al litio per alimentare la nave durante le soste nei porti senza la necessità di mettere in funzione i generatori, raggiungendo così l’obiettivo delle zero emissioni in porto. In pratica, una volta terminate le procedure  in corso di messa in servizio, la nave non “fumerà” più.
Il progetto di ambientalizzazione della flotta è assolutamente rivoluzionario e prevede anche la costruzione di sei nuove unità ro-ro dotate di alimentazione ibrida che saranno pronte nel 2020 ed è partito proprio dalle due navi impiegate nel collegamento giornaliero Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona. Come affermato dai rappresentanti della Grimaldi Group nel corso delle riunioni tenutesi presso la Capitaneria di Porto propedeutiche alla firma dell’Accordo volontario “Civitavecchia Blue Agreement”, la scelta di partire proprio da Civitavecchia è stata dettata dalla particolare sensibilità mostrata dalla città nei confronti delle problematiche ambientali.
Del resto tale sensibilità è stata riconosciuta anche dalle associazioni ambientaliste di tutta Europa che hanno ritenuto di inserire il Sindaco come relatore nella conferenza internazionale “Riduzione dell’inquinamento atmosferico navale nel Mediterraneo” che si è tenuta a Madrid lo scorso 18 marzo, ritenendo Civitavecchia la città che assieme a Barcellona si è particolarmente distinta per la richiesta di una zona di controllo delle emissioni (ECA), la quale sono certo che verrà realizzata ed avrà un impatto ambientale positivo sulla città assolutamente rilevante.
Per completare il mosaico manca però un altro tassello, ovvero l’inserimento nel Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria regionale di misure specifiche sempre per contrastare l’inquinamento delle navi porto e speriamo di avere a giorni buone notizie in tal senso dal Consiglio Regionale. Questo farà di Civitavecchia una città che potrà abbracciare con maggior serenità il suo sviluppo, ovvero quello peculiare legato alla portualità e che solo per un breve periodo, se paragonato alla sua storia millenaria, ha deviato verso servitù energetiche dalle quali si sta faticosamente e finalmente affrancando.
Dario Menditto
Candidato consigliere comunale con il M5S
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