Mondo Convenienza, bomba da disinnescare
Dopo Civitavecchia, chiude anche Tarquinia: trasferimenti impossibili per 18 dipendenti. Si parla anche di nuove aperture: sindacati e istituzioni devono vigilare
È una vera e propria crisi occupazionale quella che si condensa con la chiusura dello store di Mondo Convenienza. Dal punto vendita di Tarquinia sono in uscita 18 dipendenti e tale decisione dell’azienda segue di appena due mesi la chiusura del proprio outlet di Civitavecchia dove, di 6 dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, soltanto due hanno trovato un ricollocamento in altri punti vendita dell’azienda: per i restanti quattro solamente tanta amarezza e la consapevolezza di non avere più un lavoro ed un salario con cui mantenere la propria famiglia. La situazione dei dipendenti dello Store di Tarquinia è addirittura peggiore. Un pedaggio carissimo per 18 famiglie del territorio, in gran parte civitavecchiesi, che avviene con un senso di impotenza da parte delle istituzioni.
Il caso non è esploso come dovrebbe solo perché la scelta dell’azienda di mettere in ricollocamento i lavoratori ne maschera l’esito: se tale trasferimento dovesse distare più di 50 km dalla residenza del lavoratore o se, comunque, non fosse raggiungibile con mezzi pubblici in massimo 80 minuti, il dipendente potrà legittimamente rifiutare il trasferimento ed ottenere una buona uscita oltre all’accesso alla Naspi, previo accordo con il datore di lavoro. L’azienda ha comunicato che nel Lazio, dove annovera ben 10 negozi, non sussistono posti liberi dove poterli ricollocare e che i punti vendita di destinazione possibili sono rispettivamente i seguenti: Verona, Cremona, Brescia, Lissone, Trezzano, Moncalieri, Settimo Torinese, Pisa, Prato, Marcianise, Colonnella, Lecce, Rimini, Sassari, Cagliari, Catania, Pescara ed infine Pompei (prossima apertura). Come si nota la scelta più vicina dista “solo”, si fa per dire, 260 km da Tarquinia; in altre parole l’Azienda sta, di fatto, mettendo alla porta lavoratori che hanno contribuito attivamente al raggiungimento del miliardo di fatturato festeggiato pochi mesi fa.
Si tratta di dipendenti che lavorano per Mondo Convenienza da almeno dieci anni, alcuni da oltre venti, tutti di età superiore ai 38 anni, tutti con famiglia sulle spalle, mutui da pagare e, in un paio di casi, anche figli con gravi disabilità; situazioni incompatibili con i trasferimenti proposti. Si tratta di dipendenti che in questi anni non hanno mai avuto una sola domenica libera perché a Mondo Convenienza la domenica lavorano tutti senza alcuna rotazione nel riposo.
Ma c’è una via d’uscita? Ci sarebbe eccome, a dar retta alle voci che danno per certa l’apertura nei prossimi mesi di un punto vendita a Civitavecchia nei locali dell’ex outlet di Mondo Convenienza, chiuso soltanto due mesi fa; addirittura sarebbe già stato firmato un contratto con un’impresa edile per i lavori di modifica da apportare alla struttura. Le medesime voci di corridoio danno per certa nei prossimi mesi anche l’esigenza di 7 risorse al punto vendita di Fiumicino presso il centro Commerciale “Da Vinci”, stante la scadenza imminente di contratti a tempo determinato che non verranno rinnovati.
Saranno le istituzioni, dalle amministrazioni comunali ai sindacati, capaci di vigilare affinché questa brutta vicenda di una delle attività produttive del territorio non si trasformi in una beffa per i lavoratori?