CIVITAVECCHIA – Il presidente del Consiglio comunale di Civitavecchia, Emanuela Mari, torna a parlare delle morti sul lavoro, in particolare di quelle che hanno colpito i porti di Trieste e Civitavecchia. La neoeletta consigliera regionale del Lazio, per Fratelli d’Italia, ritiene necessario far fronte comune per fermare la spirale negativa che sta colpendo, in modo particolare, i lavoratori portuali e propone un “osservatorio regionale” per i porti del Lazio, al fine di poter individuare le criticità ed intervenire per far lavorare in sicurezza tutto il comparto portuale.

«La scorsa settimana abbiamo assistito, attoniti, ad una tremenda escalation di morti sul lavoro, in particolare nei porti italiani: prima Trieste dove un portuale di 56 anni perdeva la sua vita mentre lavorava, dopo 24 ore a Civitavecchia, Alberto lasciava la sua giovane vita all’interno dell’area del terminal container. Tutti abbiamo detto basta a queste morti, tutti abbiamo gridato la nostra indignazione, ma per non rendere vana questa scomparsa dobbiamo, necessariamente, mettere mano all’interno di quei meccanismi che ancora decidono la vita e la morte di un qualsiasi lavoratore. Tanto si è fatto per la sicurezza ma, oggi, dobbiamo dire che ancora tanto possiamo fare».

E’ quanto dichiara Emanuela Mari, Presidente del Consiglio comunale di Civitavecchia e neoeletta Consigliera regionale del Lazio per Fratelli d’Italia, in merito alle recenti morti sul lavoro che hanno colpito anche la comunità di Civitavecchia.

«Non si può lasciare – continua Emanuela Mari – la responsabilità alle singole aziende che sono sempre concentrate sulle proprie problematiche di gestione e, sempre in ansia al fine di far quadrare i conti, né ai singoli lavoratori che, sotto pressione, possono generare una concatenazione di eventi negativi tali da creare lutti o, nella migliore delle ipotesi, situazioni di invalidità più o meno permanente. È il momento di assumersi le responsabilità, senza nasconderci dietro a prerogative o aree di competenza.

Servono gli occhi di tutti – afferma Mari – per spezzare questa maledetta spirale che sta strangolando i porti in modo particolare. Abbiamo a cuore i lavoratori portuali di Civitavecchia e Gaeta, come quelli di Fiumicino e delle altre piccole realtà dove il lavoro portuale sviluppa economia e benessere. Come Regione Lazio dobbiamo e possiamo controllare affinché il rispetto degli standard di sicurezza diventi modalità compresa di tutela integrale per gli uomini e le donne dei nostri porti. Per questo chiederò l’istituzione di un tavolo “osservatorio” sui porti del Lazio, che possa superare gli ostacoli formali, che ci sono tra tutti i soggetti operanti negli scali, per restringere in un “focus” le criticità da tenere sotto osservazione e quindi, intervenire, ognuno secondo il proprio mandato, al fine di far lavorare in tutta sicurezza l’intero comparto portuale.

Nulla potrà ridare Alberto alla propria famiglia, ma è nostro dovere impegnarci affinché nessuno possa perdere la vita mentre svolge il proprio lavoro» conclude la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Emanuela Mari.

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