La passeggiata al tempo del coronavirus messa a rischio dal comportamento dei giovani indisciplinati, ma anche e soprattutto dalla arroganza di pochissimi operatori commerciali menefreghisti e maleducati.
La febbre del venerdì sera sarà mica coronavirus?
Il dubbio è angosciante e si è insinuato tra le pieghe dei luoghi della movida, ma assai meglio in quelle di amministratori e di forze dell’ordine, chiamate a far rispettare quella selva in districabile di provvedimenti, ordinanze e decreti che ha prodotto il governo peggiore che l’Italia potesse avere in questo drammatico periodo.
È normale che si permetta al virus di circolare tra uno spritz al tavolo e una birretta seduti sul muretto? Ed è normale però che si blindi il lungomare perché qualcuno non è capace di stare al mondo rispettando almeno le due regole di mascherina e distanziamento sociale?
Domande alle quali la risposta dovrà essere data con un rinforzino di multe, sanzioni amministrative e pure qualche denuncia: la profezia è fin troppo facile.
E magari anche discriminando, finalmente, gli operatori commerciali seri e professionali da quelli che, invece, fanno dell’arroganza e della presunta furbizia il loro unico mestiere.