Napoli (Azzurro Donna): Il governo metta Enel davanti alle sue responsabilità

CIVITAVECCHIA – «Qualche mese fa avevo segnalato che se l’Amministrazione Comunale non si fosse adoperata con urgenza per affrontare la probabile emergenza sociale derivante dalla chiusura della centrale a carbone, la stessa Amministrazione non avrebbe avuto le risorse necessarie per dare risposte alle famiglie dei lavoratori, le prime vittime di questa emergenza.
Il Consiglio Comunale aperto che si è svolto nei giorni scorsi ha confermato che quel grido di allarme, fatto salvo l’intervento di alcuni sindacalisti, ancora una volta è passato inosservato.
Al Consiglio Comunale aperto hanno partecipato deputati, consiglieri regionali, esponenti del mondo imprenditoriale, sindacalisti, etc. etc. ma non è stato sufficientemente evidenziato che mancavano due attori importantissimi: il primo la Città Metropolitana (sempre così presente quando si tratta di asservire il nostro territorio alle sue esigenze e sempre assente quando è il nostro territorio ad avere bisogno del suo sostegno) ma soprattutto il Governo!
Buona parte degli interventi si è soffermato su quelle che saranno le possibili alternative future ma la centrale è già in fase di pre-chiusura e quindi le risposte a chi è già (o sta per andare) in cassa integrazione o addirittura sarà licenziato devono essere date adesso.
Se all’Enel chiediamo certezze sulle sue intenzioni rispetto al futuro del sito di Torrevaldaliga Nord (ad esempio partecipando alla manifestazione di interesse del MIMIT con propri progetti), allo stesso modo il Governo deve dare risposte chiare ovvero mettere a disposizioni i fondi necessari per gli ammortizzatori sociali e gli incentivi affinché la transizione energetica di Civitavecchia non ricada sulle spalle dei lavoratori e delle famiglie.
Ora non c’è più tempo da perdere: oggi diventa indispensabile che il Sindaco e tutto il Consiglio Comunale si rivolgano al Governo per richiedere l’immediata attivazione degli ammortizzatori sociali e degli incentivi alle imprese che vogliono investire nel nostro territorio (ammortizzatori e incentivi per la decarbonizzazione tra l’altro in gran parte già previsti da leggi dello Stato). A partire da oggi e fino a quando non verranno come minimo ricreate le condizioni per la totale occupazione dei lavoratori che, a causa di scelte che derivano dai vari governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese, rischiano di rimanere senza lavoro.
La stessa Enel non può continuare a nascondersi dietro al fatto che la chiusura della centrale le è imposta e che i vari ministeri coinvolti non ne abbiano ancora definito i tempi. All’Enel, premesso che indipendentemente dalla chiusura della centrale questa deve comunque rispettare tutti gli impegni presi nel passato con la nostra comunità e indipendentemente dai tempi stabiliti dai Ministeri interessati, deve essere richiesto un cronoprogramma dettagliato della messa in sicurezza della centrale, dello smantellamento (non importa se parziale o totale dei gruppi) e della bonifica ambientale per la restituzione alla città delle aree sulle quali la centrale ha operato per 70 anni.
È tempo di chiarezza e fatti concreti!»

Cinzia Napoli – responsabile Azzurro Donna Civitavecchia