IL NARCISISTA PATOLOGICO (Rubrica a cura del dott. Alessandro Spampinato)
Narciso è un personaggio della mitologia greca e cacciatore, famoso per la sua bellezza. Figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, nel mito appare incredibilmente crudele, in quanto disdegna ogni persona che lo ama. A seguito di una punizione divina, per aver ferito i sentimenti della Ninfa Eco rifiutandola, si innamora della sua stessa immagine riflessa in uno specchio d’acqua e muore cadendo nel fiume in cui si specchiava. Da allora il fiore narciso è simbolo di bellezza senza cuore.
E’ facile innamorarsi di un narcisista, lui è spesso simpatico, brillante, cortese, affascinante, intelligente e intuitivo. L’uomo narcisista è maestro nell’arte del corteggiamento e sa far sentire una donna unica e speciale, sa farla innamorare col proprio fascino, così come accade ad Eco nel Mito greco. Gli inizi della storia sono quasi sempre romantici e passionali: i narcisi sono pieni di sorprese, idee, iniziative e attenzioni. Ma non appena il rapporto si consolida e state cominciando a credere di aver trovato l’uomo perfetto per voi, all’ improvviso e senza una motivazione, lui si raffredda. Tutto cambia, lui inizia a dilazionare gli incontri, diventa spesso scontroso e di cattivo umore, inizia a criticarvi e ad avanzare dei dubbi sui suoi sentimenti, mentre all’inizio si dichiarava innamorato e convinto che voi foste quella giusta. Il narciso si giustificherà dicendo di aver capito di non volere una storia seria e impegnativa, (quando nei primi tempi diceva l’esatto contrario), di voler stare da solo. Molte donne, a questo punto, si sentono già troppo coinvolte per tirarsi indietro e accettano una relazione discontinua in cui lui alterna momenti di tenerezza e passione a momenti di freddezza, malumori, fughe e silenzi e tradimenti. Se lui ritorna, non e’ per amore! I narcisisti però, anche se disinnamorati, non lasciano quasi mai la loro partner ma preferiscono trascinare anche per molti anni una relazione senza impegno e responsabilità caratterizzata da continue fughe e ritorni. L’errore che molte donne fanno e’ quello di riaccogliere il narciso, sperando ogni volta che sia diverso e convincendosi che se lui torna perché in fondo “ci tiene” o perché finalmente “ha capito” o ancora perché “cambierà con il mio amore”, ecc.. Triste a dirsi, queste speranze vengono puntualmente disattese! Anche nel caso migliore in cui lui avesse avvertito la mancanza della partner e volesse seriamente riprovarci, si tratta di un uomo con una struttura di personalità che lo rende incapace di stare in una relazione. Non appena svanisce l’entusiasmo del ritrovarsi, iniziano di nuovo i dubbi, la noia, il senso del soffocamento che lo portano ad un ulteriore allontanamento. Spesso i motivi del suo tornare sono dettati dalla solitudine, dalla mancanza di altre alternative e dal bisogno di conferme dopo che altre esperienze sentimentali non sono andate nel modo auspicato. Nelle relazioni di lunga data, la partner viene spesso percepita come una “base sicura” e vissuta come un sostituto simbolico della figura materna che dà stabilità, che accoglie e che consola. Il narcisista tende ad usare le persone e a considerarle come degli oggetti che soddisfano i suoi bisogni. Questo tipo di narciso starà in una relazione fin tanto che può ricavarne qualche vantaggio: sesso, ritorni di immagine e non di rado benefici economici e materiali. Chiaramente la donna candidata ad essere la partner perfetta del narcisista è la dipendente affettiva. Gli anni passano e l’amore non cresce! Le donne intrappolate in una relazione con un narciso si consolano pensando che se lui continua a tornare significa che è legato e che prova un sentimento importante anche se non vuole ammetterlo. Purtroppo gli anni passati insieme contano poco o nulla per il narciso che, avendo un immagine interna degli altri come negativi e rifiutanti e inferiori, evita accuratamente ogni attaccamento. Tuttavia, malgrado la mancanza di coinvolgimento, lui continuerà a tornare fin tanto che lei non cambierà le regole del gioco, mettendogli dei limiti e pretendendo un impegno. Purtroppo se lei commette l’errore di riprovarci, deve sapere che nulla cambierà! Se si è cadute più volte in questa dinamica patologica e non si riesce ad uscirne con le proprie forze, è consigliabile farsi aiutare perché la dipendenza affettiva, oltre a procurare continui fallimenti e sofferenze, può esporre la persona a violenze, abusi, maltrattamenti.
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