SINDACATI-CONTRATTI-ASSUNZIONI. WEB/REALTÀ: DUE MARI OPPOSTI.
Girano molte voci sul web per la fascia dei lavoratori marittimi: inutile ripetere ancora una volta che, sono tutte senza logica
ne interesse alcuno per la categoria. Nessuno che si batta con i fatti, per la stabilità, il rispetto o per le paghe da “usura”.
Andiamo per ordine, analizzando alcune voci.
MARITTIMI – Ormai questa categoria va verso il declino finale, ci si imbarca per quattro soldi (considerando il rapporto vita – reddito): gli italiani sulle navi diventano sempre meno, mentre, dove ancora si trovano italiani, non vi è un giusto rispetto. Eppure questi sono la spina dorsale di ogni armatore.
SINDACATI – Confederali, autonomi, nuovi vecchi: se ne contano a decine ma, neanche Rai Tre con “Chi l’ha visto?” li trova più sulle navi, troppo impegnati sulle poltrone a difendere i “loro” distacchi o “tenere” l’orticello “coltivabile”. Come detto
leggiamo tante belle cose sul web, che fanno bei contratti, che vogliono il meglio per la categoria: tutte bufale.
Basti pensare che non ci fanno rientrare in una categoria usurante, e nessuno combatte attivamente per questo; non fanno rispettare i loro stessi accordi, lontani anni luce dalle realtà di bordo, ed aggiungo, nei periodi “caldi” si perde il rispetto degli
orari, della franchigia, del meritato riposo, con la compiacenza dei controllori.
CONTRATTI – vengono fatti sempre sotto l’ombra del “non ci sono soldi” ad ogni rinnovo, si rinnova la perdita di salario, sotto mille sfaccettature, con effetti sulla previdenza . La perdita della dignità, la perdita delle assunzioni a tempo indeterminato:
però sul web questi (sindacati) si presentano con lenzuolate di carta… straccia, mentre le navi camminano, passeggeri, carico,
sgravi. Insomma, producono reddito!
ASSUNZIONI – l’assunzione, che bella parola “detta” ma, dovrebbe essere “fatta”. Quella forma di sicurezza lavorativa per il marittimo, di certo “un’assunzione” temporanea non garantisce niente al marittimo, ma solo tante forme di ricatto da subire,
con retribuzione bassa. Va detto che, sempre sul web, girano voci che ci identificano come “i nuovi schiavi” ma su questo
ben pochi si sbilanciano. Come diceva un vecchio film: a casa? tutti bene!