Si discute sul costo del lavoro e su un taglio di 800 mila euro, mentre il debito vola ad oltre 60 milioni di euro.
Si cerca l’accordo. A tutti i costi. Perché l’alternativa non è certo più rosea di quella attuale. E’ il momento della NewCo. Dopo l’incontro di due settimane fa a Palazzo del Pincio, con le parti che sono tornate piuttosto distanti,i si torna a discutere di
piani, progetti e soprattutto del futuro delle municipalizzate cittadine.
A partire dalla questione più delicata: quella dell’occupazione. «Con i pensionamenti, anche volontari – ha aggiunto Mario Trebisondi dell’Ugl – si arriverebbe ad abbattere circa 470mila euro ai quali aggiungere 270mila derivanti dai superminimi
da tagliare. Ma di concreto, ancora, non c’è nulla ed i tempi stringono».
L’obiettivo da raggiungere è arrivare dai 12,8 milioni attuali agli 11,6 milioni di costo del lavoro: quindi si lavora per “tagliare” solo sul costo del lavoro e poi alla ine ragionando solo su 800.000 euro di risparmio a fronte di un debito generale delle partecipate che supererà i 60 milioni di euro a fine dicembre. Ci sembra veramente poco anzi nulla anche perché del piano concordato
non se ne ha traccia e anche li il termine per presentarlo (quindi farlo) è di ine dicembre, quando scadrà la terza proroga richiesta al Tribunale.
Ed il tempo stringe.