anna falcone

“Il processo di costruzione di una nuova sinistra, avviato dall’assemblea del Brancaccio indetta il 18 giugno u.s. da Anna Falcone e Tomaso Montanari, è aperto ai singoli cittadini, alle forze civiche e politiche, alle realtà sociali, purché, però, si riconoscano in pieno nei punti programmatici tendenti a creare una forza politica di sinistra alternativa alla destra, al Movimento 5 Stelle e al Partito Democratico.
La riproposizione di vecchie alleanze, quali quelle che hanno dato vita negli ultimi decenni a coalizioni di centro sinistra, non sono più proponibili, in quanto portatrici di politiche liberiste, responsabili della situazione politica e sociale attuale (il Jobs Act, la Buona Scuola, lo Sblocca Italia, ecc.).
Ne consegue che chiunque intenda perseguire una forma di alleanza con il PD a qualsiasi livello (locale, regionale o nazionale) si pone fuori da questo processo.
L’assemblea del Brancaccio ha fatto inoltre emergere la necessità di una netta rottura con il passato, di non mettere insieme, ancora una volta, i cocci del vecchio ceto politico, come sta, invece, accadendo per le prossime elezioni regionali del Lazio con la riedizione del centro sinistra che vede uniti il PD di Zingaretti e “Insieme per il Lazio” di Smeriglio. Occorre ridare protagonismo alla partecipazione dei cittadini per portare avanti un processo di costruzione di una nuova sinistra che parta dal basso, che recuperi quella enorme fetta di elettorato che si astiene (oltre il 50 %) o si rifugia in un voto di protesta, un progetto che faccia re-innamorare le persone alla politica.
Occorre dunque una sinistra unita in un progetto condiviso e in una sola lista; una  grande lista di cittadinanza e di sinistra, aperta a tutti coloro che condividono il progetto.
Non possiamo più accettare l’indicazione del cosiddetto “voto utile” per sconfiggere la destra e il movimento 5Stelle; fermare la destra facendo la politica della destra serve tutt’al più a rinviare lo schianto finale.
Non intendiamo neppure rimanere inermi davanti al teatrino della politica locale che, sorda alla sofferenza del tessuto sociale, vede da un lato l’inconsistenza del Movimento 5 Stelle, che disattese le idee di cambiamento annunciate, facendo persino accordi con la politica che aveva promesso di combattere (Autorità portuale, Monti, Enel, ecc.), e incapace di interpretare le dinamiche sociali in atto e di fornire soluzioni adeguate, risulta sempre più barricato nel palazzo; dall’altro lato la destra guidata da Grasso, alleato con Salvini e persino con i fascisti di Casa Pound;  un PD corresponsabile, con il sostegno alle politiche governative di devastazione sociale,  della situazione attuale (in primis la disoccupazione del 25 %), impegnato ancora una volta a risolvere soltanto  la guerra interna tra correnti.
Sulla base di questi motivi riteniamo che anche a Civitavecchia, così come in tutto il territorio, in particolare a S. Marinella dove si svolgeranno le elezioni comunali nella prossima primavera, deve essere presente una forza di sinistra che sia di rottura con le politiche portate avanti dalla destra, dal Movimento 5Stelle e dal PD e i suoi alleati negli ultimi venti anni”.

Comunicato dal Comitato territoriale di Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza-  Civitavecchia

 

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