Telethon costretta a pagare il Traiano: ma non chiedere il conto ai volontari si poteva.
Non si fa beneficienza. Neanche per Telethon il Comune ha messo mano al portafogli, anzi ha evitato di chiedere l’importo
per l’utilizzo del teatro Traiano. Vicenda che avrebbe dell’incredibile, e che invece, carte alla mano, possiamo raccontarvi
da queste colonne. La Fondazione che organizza ogni anno l’evento di solidarietà ha infatti organizzato regolarmente
la tappa civitavecchiese della Maratona.
Il tutto dopo aver chiesto, con copiosa corrispondenza iniziata alcuni mesi prima con gli uffici comunali, l’utilizzo gratuito
dello spazio. Anche perché organizzare un evento di beneficienza per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare
e rarissime significa rischiare di non devolvere neanche un centesimo alle stesse, se le spese superano gli introiti.
Non a caso, dalla Fondazione Telethon si erano davvero attivati per tempo, chiedendo già a febbraio scorso il patrocinio del Comune di Civitavecchia agli eventi che sarebbero stati proposti a dicembre, patrocinio poi concesso dall’amministrazione
comunale in una missiva a firma del sindaco Antonio Cozzolino datata aprile.
A questo punto si credeva di aver aggirato lo scoglio. Ma nel corso della corrispondenza intrapresa nelle settimane precedenti l’avvenimento, poi tenuto il 12 dicembre scorso, i volontari hanno appreso di dover sborsare 250 euro per il giorno di prova, 450 euro per il giorno dello spettacolo e 140 euro per l’aiuto macchinista. A parte poi, ricordavano dal Pincio, si sarebbero dovuti pagare il servizio dei vigili del fuoco e il service. Ebbene, è accaduto gli stessi vigili del fuoco abbiano versato quanto dell’occasione incassato regolarmente nelle casse di Telethon, mentre invece il Comune ha incassato e salutato. Qualcosa
che ha dell’incredibile e che da Palazzo del Pincio hanno sostanzialmente giustificato spiegando che non possono non chiedere i soldi. Peccato però che sia soltanto una questione di scelta, a giudicare dal fatto che altre associazioni, ad esempio la Croce
Rossa, a fronte di un protocollo d’intessa per l’emergenza freddo approvato dalla giunta comunale (la giunta Cozzolino, s’intende…) nel 2015 abbia la concessione ad uso assolutamente gratuito del teatro comunale “per la realizzazione di una o due manifestazioni annue, per favorire la raccolta fondi”. Perché, allora, non si può fare altrettanto almeno quando si abbia la
certezza di poter fare del bene, mettendo a disposizione il patrimonio comunale? Domande che, come purtroppo accade
quasi sempre, sono destinate a cadere irrimediabilmente nel vuoto.