Nunzi replica a Ceccarelli: “Non accettano critiche sulle inadempienze amministrative “
“Non accettano critiche sulle inadempienze amministrative che hanno portato danni gravissimi ai pubblici esercizi della città? Neanche ai tempi del ventennio forse si è mai arrivato a tanto. Complimenti per questa democrazia partecipata, tanto sbandierata dal Movimento”. Non si è fatta attendere la risposta di Tullio Nunzi della Confcommercio al comunicato dell’Assessore all’Urbanistica Alessandro Ceccarelli, che aveva criticato l’associazione, minacciando di escluderla dal tavolo della discussione sui dehors.
Affermazioni giudicate gravi dalla Confcommercio, che ricorda di avere messo da tempo a disposizione, e gratuitamente, i propri tecnici “per elaborare un documento – ha spiegato il commissario Tullio Nunzi – che gli operatori aspettano da anni. In ogni caso l’assessore, che in questo caso si è fatto prendere la mano da dichiarazioni a dir poco incaute, dica e faccia ciò che vuole, ma l’unica cosa che non riuscirà mai a fare sarà toglierci il diritto di critica e la difesa di una categoria che sta vivendo una situazione drammatica, Confcommercio è e resterà un soggetto politico autonomo”.
Ricordando, ancora una volta, che i tempi delle imprese non sono quelli della politica, Nunzi evidenzia anche una disparità di trattamento nei confronti della diverse associazioni. “Più che minacce da fondamentalista non islamico, l’assessorato avrebbe già dovuto semplicemente elaborare un regolamento e permettere ai commercianti di poter lavorare. Alcuni giorni fa il presidente di Cna aveva dato dell’incompetente relativamente alla legge Madia all’assessore e ai suoi uffici e la reazione dell’assessore era stata da lord inglese – ha ricordato – a noi che ci siamo permessi di sollecitare tempi brevi la minaccia di non convocarci più. Ora delle due, l’una: o una prevenzione nei confronti di Confcommercio, e cosi spieghiamo alcune scelte fatte come quella per le Reti d’impresa, o un’intolleranza verso il sottoscritto tipica della Prima Repubblica. In questo caso l’assessore stia tranquillo: per noi l’importante è risolvere i problemi senza personalismi – ha concluso Nunzi – ma lo invitiamo a non parlare di “atteggiamenti fastidiosi”. Perché è una mancanza di rispetto verso quei bar, quei ristoranti e quelle pizzerie che devono si dirsi almeno “infastiditi” dall’attesa di due anni per decisioni sulla loro attività professionale”.
E sulla questione dehors è intervenuto anche il partito democratico, con il suo segretario Enrico Leopardo, e con i membri della commissione commercio che hanno ribadito come siano passati diversi giorni dalla presentazione del famoso abaco con le possibili soluzioni ed oggi ancora nessuna novità.
“Nel frattempo i commercianti continuano a navigare nel buio e a subire danni a causa delle forti raffiche di vento che sradicano gli ombrelloni improvvisati – hanno sottolineato – non ci stupisce inoltre la replica dell’assessore Ceccarelli alla Confcommercio, anzi il marchio a 5 Stelle resta sempre il medesimo, quello di censurare chi avanza critiche nei confronti dell’inerzia di questa amministrazione e incalza, facendo anche proposte che dovrebbero essere prese in considerazione, affinché si aggrediscano i problemi che affliggono questa città. Per concludere, cinque locali della movida civitavecchiese non potranno fare più attività di intrattenimento musicale fino a quando non otterranno nuovamente i permessi dagli uffici comunali. Auspichiamo che la tempestività che questa Giunta ha nell’adottare misure che pongono gli esercenti in difficoltà possa a breve registrarsi per risolvere la questione Dehors. Una triste storia senza fine – hanno concluso – con a capo protagonisti, prima Pantanelli, poi la Bagnano, ora il nuovo assessore, ai quali piace saltellare da un’idea ad un’altra senza trovare concrete soluzioni. In questa difficile congiuntura economica e sociale le amministrazioni pubbliche devono attuare comportamenti volti ad abbassare i rischi legati all’inefficienza, alla crisi economica e non quelli che giovano in maniera evidente a discapito del cittadino utente”.