Notte delle pastorelle, eravamo tutti più buoni? No. Perché se l’evento pubblico più natalizio delle feste civitavecchiesi
restano i concerti del 23 dicembre, l’amministrazione comunale non vi ha in alcuna maniera partecipato se non nella maniera
meno piacevole. Inviando cioè la richiesta di pagamento a chi ha cercato di rendere più cordiale l’atmosfera predisponendo un piccolo servizio di ristoro, peraltro gratuito. Non ci si crede, eppure è esattamente ciò che è accaduto a Civitavecchia C’è,
l’associazione che dalla sua sede nelle viuzze del Ghetto ogni anno offre “biscuttine” e vin brulé a chi passa, cercando anche di dare una giusta cornice di merito ad atleti, per lo più giovanissimi, che si sono messi in mostra nel corso dell’anno portando
in alto il nome della città e insieme i valori sportivi. Il fatto è che per l’occasione, com’è normale che sia, si attrezzano piccoli spazi coperti da un gazebo. E su quegli spazi i… solerti soloni del Comune hanno immediatamente chiesto l’occupazione del suolo pubblico. Curioso che altrettanto non avvenga, o quanto meno non ce n’è stata data notizia, per chi, magari facendosi scudo di
un “mercatino”, è autorizzato a venire da fuori a cercare guadagno e si allarga a dismisura. Mettiamoci pure che il Ghetto, nell’occasione, non era particolarmente illuminato: ma l’amministrazione non ha “brillato” neanche nel senso di aderire al buon gusto di incoraggiare le iniziative davvero di aggregazione che spontaneamente, e nonostante tutto, qualcuno si ostina a voler
portare avanti.