Onda Popolare: “Parte della maggioranza vuole svendere i servizi pubblici di CSP ai privati”
Onda Popolare esprime forte preoccupazione per la guerra a fuoco incrociato che si sta combattendo nelle ultime ore tra le forza politiche di maggioranza e contemporaneamente tra l’Amministrazione comunale ed il management di CSP.
Un tutti contro tutti dai contorni poco chiari che come unico effetto ha sortito, oltre a deliranti sfoghi a mezzo stampa, una delibera di Giunta che attraverso specifici atti di indirizzo, impegna CSP ad interrompere, entro luglio, la raccolta differenziata porta a porta in metà della città, trasformandola in raccolta stradale con il ritorno dei cassonetti.
Un colpo di spugna che in un attimo riporterebbe la città indietro di anni, cancellando e vanificando in modo arbitrario e miope anni di finanziamenti pubblici erogati dalla ex-Provincia di Roma e dalla Regione Lazio e tutti i sacrifici e l’impegno dei cittadini nell’attuare le attuali modalità di conferimento dei rifiuti e nel sopportare una TARI che è una delle più onerose d’Italia.
Un percorso anacronistico, pericoloso, che va contro tutte le politiche ambientali e che invece di essere teso al miglioramento del servizio della raccolta differenziata, attua un revisionismo che ne mina seriamente l’efficacia, mettendone in dubbio l’attuazione e la sopravvivenza futura.
Il fatto che il Comune poi, come socio unico di CSP, all’interno degli atti di indirizzo (che sono perfettamente leciti e previsti dalle vigenti normative, ma ricordiamolo, sempre unilaterali non essendoci stato un auspicabile confronto democratico in Consiglio Comunale) si permetta, entrando a gamba tesa, di dare indicazioni tecniche sulla gestione, cioè di richiedere la soppressione del porta a porta, dando anche un ultimatum sui tempi di applicazione, è un atto di ingerenza grave ed incomprensibile nei confronti degli amministratori di CSP.
Talmente tanto incomprensibile che sebbene votato da tutta la Giunta, sono giorni che sui giornali e negli uffici del Pincio volano gli stracci tra le forza politiche di maggioranza e fanno capolino accuse reciproche di immobilismo o peggio ancora di “iperattivismo” per portare CSP verso la privatizzazione.
Da una parte, il vice Sindaco Grasso che con la sua delega alle partecipate, minaccia dimissioni se CSP non da corso ad un piano di risanamento credibile ed immediato, dall’altra la Lista Tedesco che ricordiamolo ha tra le sue fila l’Assessore all’ambiente Magliani (si, quel Magliani lì, quello delle non prescrizioni nella VIA di Enel, della pescicoltura alla Frasca, dell’inumazione dei feti..) che con il conforto di Forza Italia tramite il proprio coordinatore e assessore D’Ottavio, attacca a testa bassa il Vice Sindaco e definisce CSP “la fotocopia di HCS (in liquidazione).”, mentre il Sindaco Tedesco è silente e fa spallucce.
La cosa più grave però, sono le dichiarazioni del Presidente di CSP Carbone, in una lunga nota stampa, dichiara: “certi refrain introdotti da esponenti politici appartenenti anche all’attuale maggioranza, mal-celino possibili interessi di chi vorrebbe che CSP fallisca al fine di consegnare le sorti dei servizi pubblici in mani private”.
Chiarisca immediatamente ai cittadini Carbone, chi vuole privatizzare CSP. Chiariscano i partiti che compongono l’attuale maggioranza, da che parte stanno, se vogliono affossare e svendere ai privati i servizi essenziali dell’igiene e del decoro urbano, della raccolta rifiuti, delle farmacie comunali, dei servizi cimiteriali, del TPL, o se intendono far si che i cittadini fruiscano di servizi pubblici a costi equi e degni di questo nome. Chiarisca il Sindaco ormai nascosto in un silenzio assordante e imbarazzante.
Lo diciamo chiaramente e fin da subito, Onda Popolare non permetterà a nessuno di privatizzare sottobanco ed impunemente i servizi pubblici gestiti da CSP, non permetterà che giochi di palazzo e cambiali elettorali consegnino al tritacarne delle privatizzazioni il destino dei lavoratori e delle loro famiglie e condannino i cittadini ad avere dei servizi carenti o inesistenti a costi esorbitanti.”
Il Consiglio Direttivo di ONDA POPOLARE