“E’ la prima volta nella storia dell’Università della Tuscia che si presenta un bilancio Unico. Questo garantisce più trasparenza, maggiore uniformità e più facilità di lettura da parte di tutti”. Così il prof. Alessandro Ruggieri, rettore dell’UNITUS ha esordito presentando uno degli argomenti oggetto dell’incontro. nei dettagli del bilancio unico è entrato poi il neo direttore generale Vincenzo Sforza. Fatturato complessivo di 60 milioni di euro, 4,8 milioni di euro di utile, 3,3 milioni destinati alle strutture per la didattica innovativa dunque agli studenti “perchè-ha detto il direttore generale- sono anche loro la nostra ricchezza”. L’Università della Tuscia ha un patrimonio netto di 50 milioni di euro. Indebitamento pari a zero. “E’ stato un impegno generale -ha sottolineato Vincenzo Sforza- al quale hanno dato il loro apporto tutti: uffici, personale amministrativo e docente. Per questo va riconosciuto a tutti questo importante risultato”. ” Il risultato è stato raggiunto anche grazie al contenimento delle spese pur nel miglioramento di tutti i servizi- ha aggiunto la dirigente avv. Alessandra Moscatelli- rivolti agli studenti soprattutto nei campi della ricerca e della didattica”. “Il bilancio unico è riferito al 2015 -ha detto il rettore Ruggieri- e per quello del 2016 si va verso una chiusura altrettanto soddisfacente”. Poi lo stesso rettore ha introdotto l’altro tema dell’incontro e cioè i rilevanti e positivi per l’UNITUS, dati della consueta ricerca nazionale dell’ANVUR (leggi Ministero dell’Università e della Ricerca). “E’ un grande risultato per l’Ateneo viterbese: sono stati valutati oltre 600 prodotti dell’UNITUS (in questo è statonotevole l’apporto della pro-rettrice Anna Maria Fausto presente alla conferenza stampa), più di 190.000 in tutt’Italia . Ebbene l’Università della Tuscia è 15a su 90 e prima nel Lazio. Nessun’altra Università della nostra regione ha fatto meglio. Ma non basta. Esaminando le aree, Scienze Agrarie è la prima in Italia tra gli atenei di medie dimensioni. Se si scende nei particolari prendendo in esame il reclutamento-ha aggiunto Ruggieri- e cioè le prestazioni scientifiche dei professori e la ricerca nel quadriennio 2011-2014, risulta che Scienze Agrarie e Ingegneria sono le prime assolute in Italia. Un risultato che va condiviso in parte-ha aggiunto Ruggieri- con chi mi ha preceduto ovvero il prof. Mancini. Nelle classifiche di confronto delle Università suddivise in 4 quartili, l’ateneo viterbese non risulta mai nel più basso”. Poi è stata la volta della fibra ottica. A spiegare la recente conquista tecnologica dell’Università della Tuscia è stato Maurizio Menicacci responsabile del sistema informatico di ateneo. “La fibra ottica costata all’Università 116.000 euro dota le strutture universitarie di straordinari mezzi- ha detto- collegando tutti i poli con grande efficienza. Ora l’Unitus ha disponibilità e manutenzione della fibra ottica per 15 anni. La potenza è di 10 gigabyte. Tutti ormai usufruiscono di grandi prestazioni: docenti, personale amministrativo e anche studenti che possono connettersi in qualunque posto ad internet con i propri strumenti. Anche le strutture di LAZIODISU- ha continuato Menicacci- sono connesse grazie ad una convenzione con la Regione Lazio da cui dipende LAZIODISU, che in cambio ci ha concesso gratuitamente alloggi per studenti stranieri. La fibra ottica dell’Università della Tuscia è in pratica un anello che percorre la città di Viterbo e proprio per questo ogni istituzione locale può usufruirne e usarla per le proprie necessità- ha detto Menicacci- ma fino ad oggi non si è fatto avanti nessuno.
” L’operazione complessivamente è costata all’Università-ha specificato Paolo Ceccarelli dirigente del servizio bilancio e contabilità dell’UNITUS- 250.000 euro e nel giro di due anni l’investimento si ripagherà considerando i costi precedenti”.