Orsomando risponde al sindaco Pascucci
La risposta del presidente del consiglio comunale di Cerveteri Salvatore Orsomando non si è fatta attendere dopo i fatti avvenuti due giorni fa in merito alla convocazione del consiglio comunale.
“Oggetto: Diffida e contestazione vs email del 20/04/2017 ore 17.24 pm., a firma del Sindaco Pascucci, denominata “Convocazione Consiglio Comunale, nota”;
Preg.mo Sig. Sindaco Alessio Pascucci,
sono vivamente dispiaciuto, per quanto da Lei lamentato nell’email citata in
oggetto, di cui respingo sin da ora i contenuti riportati nella stessa per la
loro interezza, in riferimento ai suoi tentativi di contattarmi telefonicamente
in data 20 aprile 2017 di cui ho preso contezza soltanto qualche ora fa avendo
avuto, non solo problematiche tecniche all’apparato che era stato lasciato
presso la mia abitazione, ma anche importanti impegni lavorativi e familiari.
Sono sorpreso dalla sua descrizione dei fatti che ritengo fuorviante ed
estremamente di parte pretendendo di scaricare sul Presidente del Consiglio
Comunale le vere responsabilità per l’inerzia che contraddistingue, in atto, l’
attività politica ed amministrativa del Sindaco e della giunta e, sinceramente,
Le esterno le mie perplessità per questo suo andare fuori le righe e voler
prevaricare, a tutti i costi con diffide e solleciti, ruoli istituzionali i cui
compiti e obblighi sono ben delineati e regolamentati dallo Statuto, dal
Regolamento Comunale, dal TUEL e dalla normativa di riferimento vigente e che,
quindi, non rispondono ad una sua personale convinzione o interpretazione.
Allo stato dei fatti meraviglia, e non poco, questo suo comportamento che
considero antistituzionale, quasi a cercare, ipotizzando di incolpare il
Presidente del Consiglio, un capro espiatorio o una giustificazione per non
aver conseguito chissà quale obiettivo politico o per aver programmato in
ritardo la sua azione amm.va come, allo stesso tempo, distribuendo patenti di
inadeguatezza e dando lezioni, quasi da arbiter elegantiarum, Lei si permette
di “ricordare” ed esprimere pareri così denigratori evidenziando una reazione
che coglie di sorpresa per quanto possa rivelarsi priva del necessario garbo
istituzionale verso la figura che presiede il civico consesso cui è stato fatto
capire che, in assenza di una tempestiva convocazione dell’assemblea o del
immediato rispetto delle richieste “diffidate e sollecitate”, si sarebbe potuta
investire della questione anche un’autorità superiore e,tutto ciò, malgrado la
correttezza delle azioni amministrative, espresse dallo scrivente, avvenute con
zelo, abnegazione e trasparenza per le dovute convocazioni nel rispetto del
dettato normativo e dei Regolamenti in essere. Mi corre l’obbligo sottolineare
che il sottoscritto non potrà mai passare alla storia come “il Presidente di un
Consiglio Comunale che non si è mai riunito” proprio perché ha fatto sempre il
proprio dovere istituzionale.
Naturalmente, come anticipato in premessa, respingo tutte le sue illazioni e
accuse nella loro interezza, ricordandole che non vi è stata, da parte mia,
nessuna decisione unilaterale come non si è contravvenuto al buon senso e a
nessuna norma e che le responsabilità della scelta e tutte le eventuali
ripercussioni sull’Ente sono una diretta conseguenza della sua ritardata
programmazione e condotta politico-amministrativa.
Egregio Sindaco, come Lei ben sa, il ruolo del presidente del consiglio
comunale è strumentale non già all’attuazione di un indirizzo politico di
maggioranza, come Lei vorrebbe far credere, bensì al corretto funzionamento
dell’organo stesso e, come tale, non solo è neutrale, ma non può restare
soggetto al mutevole atteggiamento fiduciario e politico della maggioranza
stessa o a urgenti esigenze frutto di decisioni personalistiche oltre che
discutibili e quindi, nel caso specifico, il riferimento a presunte
inadempienze o impedimenti che Lei vorrebbe imputarmi e “addossare”, appare
insussistente o non suffragato da atti e circostanze oggettive che ne possano
asseverare il contenuto meramente enunciativo, in relazione anche alla dedotta
e/o ipotizzata omessa intesa con Lei e con la conferenza dei capigruppo in sede
di convocazione del consiglio come, altresì, è opportuno evidenziare, per
quanto concerne le sue motivazioni politiche addotte con il riferimento all’
imminente periodo elettorale di cui, presumo, già conoscesse scadenze che,
durante il mio incarico istituzionale, non vi sono mai state ne saltuarie e ne
ripetute e ingiustificate omissioni della convocazione del Consiglio o ripetute
violazioni dello statuto o dei regolamenti comunali, come da tempo, del resto,
anche la giurisprudenza (cfr. Tar Sicilia, Palermo, sent. n. 1062 de5l 4 agosto
2008), nel ricostruire il quadro dei rapporti istituzionali ed ordinamentali
tra gli Organi comunali ha avuto modo di precisare (in argomento, Cons. Stato,
Sez. V, n. 1983 del 25 novembre 1999).
Alla luce di quanto sino a qui enunciato non posso esimermi, visti i suoi atti
e le sue esternazioni, riprese sistematicamente anche dagli organi di stampa
locale, che diffidarla ufficialmente nel proseguire in tali azioni e richieste
non rispettose della normativa vigente e di quanto previsto nel Regolamento e
nello Statuo Comunale avvisandola, esclusivamente per atto di correttezza
istituzionale, che in data odierna ho già provveduto ad informare le Autorità
competenti e sua E.C. il Prefetto, che legge in copia, con dettagliato e debito
esposto in merito a quanto accaduto
Distinti saluti
Cerveteri li, 21/04/2016
Salvatore Orsomando, Presidente del Consiglio e Consigliere comunale”.