I programmi annunciati dall’Enel nell’ultima Assemblea degli azionisti aprono ancora una volta la porta alle speranze per il “dopo carbone”, ma ora vogliamo sapere, chiaro-chiaro, se e come i nostri sei comuni si inseriscono in questa prospettiva.
È ora che Enel venga qui a confermare i suoi programmi in “sede pubblica” sui grandi temi della decarbonizzazione, sulle fondamenta stesse della sostenibilità, ovvero la salute e la sicurezza del lavoro, sullo sviluppo delle nostre PMI (a cominciare da quelle fornitrici dell’Enel) nella transizione alle fonti energetiche rinnovabili e come si intenda concretamente aiutarle nel cammino verso una economia circolare.
Tutto ci dice, compreso il bilancio ESG presentato da Enel a sostegno dei suoi titoli green sul mercato finanziario, che oggi l’Azienda è pronta ad affiancare le nostre comunità e il loro sviluppo economico.
Ma lo scippo dei 300 milioni di investimenti (80 di ricadute dirette) promessi nel 2008 dalla prima Convenzione, avvenuto nel 2016, brucia ancora.
Vogliamo sapere dall’Enel, con la massima trasparenza, se e come quel maxi regalo di 300 milioni di euro si è trasformato in termini sviluppo sostenibile del territorio e delle sue imprese.
Le comunità del territorio e gli stessi sei sindaci all’ombra della centrale più inquinante d’Italia non devono essere costretti a leggere il futuro del loro ambiente tra le righe dei canali web, dei comunicati (che non ci sono) e dei bilanci ai soci Enel, e chiedono, su questo, contatti continui, diretti e trasparenti.
Se chiediamo, anzi pretendiamo, trasparenza e una informativa costante è perché percepiamo ancora zone d’ombra.
I punti da chiarire sono tanti: cosa vuole dire, ad esempio, uscita graduale dal carbone dal 2025? con quale velocità la centrale procederà sulla traiettoria, anche essa annunciata, del “Net zero” entro il 2040 ovvero zero emissioni, “senza ricorrere a tecnologie di rimozione del carbonio o al gas naturale”? Ci interessa molto sapere, ancora, quale sarà in questi prossimi mesi, il ruolo della Centrale nella riduzione della CO2 per ogni kilowattora prodotto, se e come l’attività della centrale contribuirà al raggiungimento degli obiettivi verdi fissati entro il 2030, sin da domani.
Non solo lo vogliamo sapere, ma vogliamo anche essere messi in grado di monitorare questi processi perché siamo convinti che la lotta al riscaldamento globale parta anche da qui.
Si è parlato agli azionisti della riduzione della riduzione del 45% delle emissioni di CO2 dal 2017 ad oggi, riduzione che è prevista in aumento, ma per questo, con i dati in nostro possesso, stiamo verificando da subito se questa riduzione ci sia realmente stata anche sul nostro territorio e come.
Mentre dialoghiamo, infatti, vogliamo nello stesso tempo stringere le maglie dei controlli.
A questo scopo, tanto per cominciare, i sei sindaci riceveranno ogni mattina sul loro telefonino il report dei principali inquinanti a cominciare dalle polveri sottili (PM 10 e PM 2,5), insieme alla previsione del giorno sull’arrivo delle polveri sahariane che si sommano a quelle dell’Enel, delle navi e del traffico urbano.
Il Cda ci farà presto sapere quando questo monitoraggio, a cui l’Osservatorio ha lavorato completamente con le sue forze, verrà ufficialmente presentato all’Assemblea dei Sindaci.
C’è qualche “buco” da chiarire nella rete di rilevamento, ad esempio Santa Marinella non misura le ricadute delle polveri sottili mentre Tarquinia è completamente cieca.
C’è qualche “omissione”, che chiederemo di superare, anche all’ARPA che non rende disponibili le previsioni giornaliere del PM10 del “Programma Copernicus” un programma gestito direttamente dalla Commissione Europea.
In conclusione, riteniamo che le linee guida dell’Osservatorio Ambientale, che abbiamo approvato nell’ultimo incontro e che le iniziative programmate, traccino in maniera completa questo percorso.
Esprimo qui, anche a nome vostro, la soddisfazione per il lavoro del CDA che le ha elaborate e proposte, non solo per la creatività che esprime imprimendo all’Osservatorio un cambio di passo, ma soprattutto mi piace sottolineare anche in questa sede, come le “nostre linee guida” tengano ben presente, l’idea che il Progresso che vogliamo metta al centro le Persone, il loro diritto alla salute e il loro benessere economico sostenibile.
Consorzio per l’Osservatorio Ambientale
Il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci Pietro Tidei
il Presidente del CDA Ivano Iacomelli