Macchinari ed ingredienti “fuori norma”. Condizioni igieniche pessime e nessun controllo.
Non c’è pace per l’estate dei civitavecchiesi: tra carenza perenne di acqua, incendi ed un cartellone a dir poco penoso, la notizia del sequestro del “Padellone”, manifestazione culinaria, in passato, fiore all’occhiello della città ha fatto tanto
rumore. Carabinieri, Polizia Locale ed operatori della Asl avrebbero accertato irregolarità sotto il profilo ambientale e strutturale. Da lì, la decisione del sequestro dell’intera area dedicata al “Padellone”, che arriva a ridosso il Forte Michelangelo. A monitorare per primo la situazione e a scorgere qualcosa di decisamente poco ortodosso è stato il collega Paolo Gianlorenzo, direttore della testata Etrurianews, il quale ha realizzato un video sottoponendolo alla visione dei militari della caserma
di via Antonio da Sangallo per accertare se potessero evidenziarsi eventuali ipotesi di reato. Ma non solo; oltre ai reati per le violazioni di carattere igienico/sanitario, si ipotizza anche quello di disastro ambientale.
Inoltre, sembrerebbe che, nelle serate del “Padellone”, ci fosse una vendita di alcolici fuori da qualsiasi controllo e normativa.
A seguito del sequestro dell’area e delle indagini degli inquirenti, è stata annullata anche la manifestazione dedicata allo Street
Food. Da Palazzo del Pincio, si parla di un sistema di scarico “interrotto da ignoti” e che “i gestori del Padellone hanno già
avviato la richiesta di dissequestro al fine di provvedere alla bonifica immediata dell’area così come disposto dalla ASL”.
Dalle opposizioni piovono critiche e richieste di dimissioni.
Se questi sono i risultati del “vento del cambiamento”, c’è poco da stare allegri.