Paesaggi dell’Arte 2024, tre concerti serali per l’ultimo fine settimana di luglio
A Tarquinia, nella piazza della chiesa di Santa Maria in Castello, alle 21,30, venerdì 26 luglio con Maura Guerrera e Malik Ziad, sabato 27 luglio con Lili Refrain e domenica 28 luglio con il Gabriele Coen Quintet.
TARQUINIA – Il festival Paesaggi dell’Arte 2024 propone a Tarquinia, per l’ultimo fine settimana di luglio, tre concerti, tutti alle 21,30, nella suggestiva cornice della piazza della chiesa di Santa Maria in Castello: venerdì 26 luglio con Maura Guerrera e Malik Ziad, sabato 27 luglio con l’atteso ritorno di Lili Refrain e domenica 28 luglio con il Gabriele Coen Quintet.
Maura Guerrera è nata nella città che delimita l’estremità nord-orientale della Sicilia: Messina. Le sue creazioni s’ispirano ai canti contadini della tradizione orale siciliana, affascinata dalla forza espressiva e dal carattere rituale di questi canti, che sono spesso espressione di sincretismi culturali con pratiche propiziatorie ancestrali. Nell’esplorare questi repertori, intreccia collaborazioni con virtuosi e interpreti di altre culture musicali mediterranee, del jazz e della musica contemporanea. Cura inoltre la direzione artistica di eventi per la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale siciliano.
Con l’album Spartenza, realizzato in collaborazione con Malik Ziad e Manu Thèron e pubblicato da Radici Music, Maura Guerrera è stata selezionata nella top ten della Weekly World Music Chart di Merging Art Global Radio per più di dieci settimane (marzo-giugno 2020), e ha meritato il primo posto in classifica nell’ultima settimana di giugno 2020. Dal vivo, il repertorio dell’album è strutturato proprio come un viaggio alla scoperta di un mondo nascosto, atavico, che parla e canta in siciliano, con il sostanziale contrappunto strumentale degli antichi strumenti a corda suonati da Malik Ziad.
Lili Refrain è una giovane artista che ha sviluppato un progetto, nato nel 2007 e messo accuratamente a punto nel corso del tempo, che utilizza chitarra elettrica, voce, percussioni e sintetizzatori, sovrapponendoli in tempo reale attraverso una serie di loop station. L’atmosfera evocata copre un’ampia gamma sonora, combinando trame minimaliste, folk, psichedeliche, blues, metal e operistiche, senza utilizzare alcun computer o tracce preregistrate. La polistrumentista, compositrice e performer romana ha effettuato nel 2023 un lungo tour internazionale insieme ai leggendari Heilung, e subito dopo è stata invitata da una band storica del calibro dei The Cult come special guest per l’apertura dei loro concerti.
Il Rituale Ancestrale di Lili Refrain propone brani intrisi di grande potenza evocativa e dal forte impatto ritmico. Le sue esibizioni dal vivo sono un’esperienza catartica, capace di condurre l’ascoltatore oltre i confini di qualsiasi genere. Negli ultimi quindici anni Lili Refrain ha pubblicato cinque album e il cerimoniale sonoro proposto in questa occasione sarà tratto in parte dai suoi dischi più recenti e in parte costituito da nuove composizioni che saranno presentate in anteprima.
Gabriele Coen è sassofonista, clarinettista e compositore. Da trent’anni si dedica all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea. Si diploma in sassofono al Conservatorio “Morlacchi” e si laurea in Scienze Politiche con una tesi incentrata sull’influenza araba ed ebraica sull’identità nazionale spagnola. È fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita all’attualizzazione del patrimonio musicale ebraico – con cui, tra il 1998 e il 2016, ha inciso sei album per l’etichetta CNI. Come compositore e interprete ha realizzato musiche per film di registi come Emanuele Crialese, Davide Marengo e Cristina Comencini. Nel 2013 ha fondato un quintetto a suo nome con cui ha recentemente pubblicato un nuovo progetto – Sephardic Beat – per l’etichetta Parco della Musica Records, risultando tra le migliori dieci produzioni italiane di jazz del 2023.
Con il concerto Sephardic Beat, Gabriele Coen affronta il repertorio tradizionale sefardita, qui riproposto nell’ottica della moderna improvvisazione jazzistica, in un progetto davvero unico e originale. Al sound del gruppo contribuiscono, in quest’occasione: l’oud e la voce di Ziad Trabelsi, membro storico dell’Orchestra di Piazza Vittorio; il pianoforte e il live electronics di Alessandro Gwis, fondatore degli Aires Tango; il basso di Mario Rivera, fondatore degli Agricantus; le percussioni e la voce di Arnaldo Vacca, celebrato virtuoso del ritmo.
Il festival Paesaggi dell’Arte è un progetto finanziato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tarquinia, dalla Regione Lazio – Direzione Cultura e Politiche Giovanili, ai sensi del bando per la valorizzazione del patrimonio culturale tramite lo spettacolo dal vivo, con la collaborazione del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia. La direzione artistica è affidata al produttore e archeomusicologo Emiliano Li Castro. Informazioni e prenotazioni vanno richieste all’InfoPoint di Tarquinia (Barriera San Giusto), tel. 0766-849282 o inviando mail all’indirizzo turismotarquinia@gmail.com.