La vicenda degli inquilini sgomberati dal palazzo Ater di via XVI Settembre 23- Civitavecchia è lontana dal trovare soluzione e anzi sta assumendo aspetti, a dir poco, deplorevoli.
Dal 1/5/2019 14 famiglie di assegnatari del palazzo di via XVI settembre 23 sono state costrette a trasferirsi in altri alloggi, alcuni dei quali siti in un residence cittadino, messi a disposizione dell’Ater, con i mobili e i ricordi di una vita accatastati in un magazzino di Pomezia.
L’evidente disagio è stato affrontato nella speranza di rientrare presto nelle proprie case, perché si trattava, a detta dell’Ater, di una situazione temporanea (4-6 mesi) per consentire la effettuazione di un intervento di manutenzione sul palazzo. Invece nel maggio 2020 si apprese dagli organi di stampa che l’immobile doveva essere demolito. Sempre dalla stampa locale nell’ottobre 2020 si apprese che la demolizione sarebbe avvenuta entro l’anno e che nel contempo gli assegnatari si sarebbero dovuti trasferire in altri alloggi di proprietà dell’Ater.
A due famiglie sono stati assegnati alloggi talmente piccoli da risultare inadeguati e non conformi agli standard abitativi regolamentari. Ovviamente i due assegnatari, tra l’altro soggetti fragili, non hanno acconsentito al trasferimento chiedendo di mettere a disposizione alloggi abitabili.
Per tutta risposta l’Ater, dopo aver inviato lettere in cui chiedeva il pagamento delle spese del soggiorno, in persona del Direttore generale, ha querelato i due assegnatari.
La condotta di Ater è inaccettabile perché l’Ente, pur avendo la responsabilità di quanto accaduto, sta angustiando ulteriormente con la querela chi sopporta senza colpa i sacrifici e i pesanti disagi materiali e morali causati dalla precarietà abitativa dopo l’allontanamento forzato dall’alloggio di via XVI settembre 23.
Rivolgiamo all’Ater l’invito a ritirare la querela che non ha fondamento e continuiamo a inviare le richieste che, più volte reiterate, non hanno ancora ottenuto risposte per quanto riguarda la consegna di alloggi temporanei adeguati, rispondenti alle legittime aspettative degli inquilini e per quanto riguarda la certezza dei tempi del ritorno delle famiglie negli alloggi dell’immobile ricostruito. Passano gli anni, i ritardi si accumulano, quanto tempo devono aspettare ancora questi nuclei familiari per rientrare negli alloggi di via XVI settembre 23?
Confidiamo che, con l’operatività del nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ente, recentemente nominato dalla Regione, si metta fine al disagio abitativo ed esistenziale di queste famiglie.
UNIONE INQUILINI Civitavecchia