“Un video su Facebook e passa la paura? Non è così anche se il sindaco di Civitavecchia ci prova. Il tema è quello scottante delle partecipate, e nell’intervento in questione Cozzolino mette le mani avanti dicendo che molto probabilmente i piani di concordato su Hcs non sono stati accettati. Ha un bel dire il primo cittadino che vada comunque tutto bene e che non ci sia da preoccuparsi. Tecnicamente, il fallimento è concreto qualora il giudice rendesse ufficiale, come il sindaco paventa, questo provvedimento. Ed è una situazione in cui non solo Hcs si tirerebbe dietro le partecipate, ma lo stesso Comune.
Ora, non sappiamo chi possa sentirsi sereno dopo le parole del sindaco, che dice che non è importante. D’altronde non era importante nulla dei disastri che ha combinato, dagli accordi disattesi con il Porto, alla scelta sulla terna per l’autorità portuale, alla “meritocrazia” adottata per il proprio delegato al comitato portuale, ai “soldi sporchi” di Enel (la più grande delle bugie) a cui ha abbonato 200 milioni di euro, al fondo immobiliare, al forno crematorio dove in nome della partecipazione ha vietato ai cittadini di esprimersi, e via dicendo. Non c’era da preoccuparsi neanche per l’adesione allo Sprar, e solo la più rande manifestazione di piazza che il centrodestra ha organizzato ha evitato a Civitavecchia un problema in più. Dirà anche che non è importante quanto il Comune ha speso per far redigere questa proposta di concordato che, lo dice Cozzolino, si è infranta contro un muro. Risponde al vero che il giochino è costato mezzo milione di euro alle casse comunali? Nel qual caso, il sindaco si faccia trovare pronto nel dire ai suoi consiglieri e assessori che non è importate, se la Corte dei Conti busserà alle loro porte per chiedergli indietro i soldi pubblici malamente sperperati. Lo sanno questi signori che verranno chiamati per rispondere personalmente, cioè di tasca propria, di questa ed altre vicende?
Se dovesse verificarsi questo fallimentare effetto di ciò che il sindaco si è inventato, dobbiamo guardare comunque avanti, per salvare davvero il salvabile anzi ciò che deve essere salvato, cioè lo stipendio e la fonte di reddito dei dipendenti. Il piano di risanamento che è attualmente sul tavolo, chissà perché, ha visto un assessore dileguarsi due giorni prima che fosse presentato. La legge Madia, checché ne dica il tranquillante umano con fascia tricolore di Palazzo del Pincio, è in vigore e dice che un Comune nel quale si verifica un tale fallimento per cinque anni non può gestire alcuna partecipata. L’emergenza è dietro l’angolo e ci sarà da affrontarla, criticare Inps e Agenzia delle entrate perché chiedono al socio di maggioranza i crediti che vantano su una sua società è poco dignitoso, oltre che politicamente ridicolo. L’opposizione la affronti cercando di correggere la pessima piega che l’amministrazione ha dato alla vicenda e, un minuto dopo presenti la mozione di sfiducia affinché chi di dovere si prenda una volta per tutte le sue responsabilità”.
Comunicato del coordinamento di Forza Italia – Civitavecchia.