Certo, sarebbe stato semplice e normale che il consigliere comunale Pasquale Marino avesse rivolto le stesse domande su fatti che evidentemente lo turbano molto direttamente alla dirigenza dell’Agraria anche per avere, direttamente da chi ne è responsabile, le adeguate risposte. Evidentemente a lui, a corto di argomenti e con lo spessore politico che lo distingue, interessa di più una foto sul giornale che conoscere la verità.
Verità che è semplice da riferire quanto poteva essere facile da apprendere se il Marino si fosse recato presso i nostri uffici. La questione del pagamento delle competenze al personale dell’Università Agraria è stata sottolineata in due diverse occasioni dal Marino, la prima dichiarando la crisi finanziaria dell’Università Agraria e la seconda correggendo il tiro e facendo riferimento al fatto che il 27 dicembre non sarebbero state pagate le competenze maturate nel mese. Ed è normale, possiamo dire con tranquillità, che il 27 non siano state pagati gli emolumenti ai dipendenti, perché a dicembre il giorno 27 cadeva di domenica, a banche chiuse. Quindi sono stati tutti regolarmente accreditati ai dipendenti con valuta 28 dicembre e questo non per le loro rimostranze o per l’intervento illuminato di Marino. Piuttosto l’intervento di Marino sarà stato sollecitato da chi, avendo avuto notizia della verifica sulla corretta erogazione delle competenze e sapendo di aver incassato da anni emolumenti non dovuti, ha avuto timore che questo stipendio non sarebbe stato pagato. Rassicuriamo lui e tutti quelli che in questi anni hanno incassato indennità o maggiorazioni non dovute o non spettanti che l’azione di verifica e recupero iniziata questo mese sarà opportunamente dilazionata nel tempo. L’Università Agraria ha lanciato un piano di verifica, controllo e di ingente spending review e deve ristabilire il diritto tutelando il patrimonio dei cittadini senza però punire inutilmente chi, magari senza colpa, ha ottenuto temporaneamente un ingiusto beneficio.
Marino ci attribuisce anche il primato di aver realizzato alcune vasche di abbeveramento degli animali in lega di acciaio. Se è un primato siamo ben lieti di aver vinto questo ambito premio. Lui non sa però quali costi siano stati sostenuti finora per la manutenzione e sostituzione delle vasche esistenti, troppo spesso rese inservibili dalla repentina usura e sovente anche vandalizzate. Se il prezzo può sembrare più caro la durata dei beni nel tempo ci darà ragione. Piuttosto il fatto che indichi assunzioni o rapporti di favore con parenti dei dirigenti dell’Università Agraria non ci mette nelle condizioni di potergli rispondere. Indichi con precisione i nomi dei soggetti che intende coinvolgere e ci faccia conoscere con esattezza di quali illeciti si possa trattare altrimenti, e lo sa bene, usciremo rapidamente dal campo della critica politica per entrare, con la medesima velocità, in quello della calunnia e della diffamazione che, come ormai dopo le prime nostre denunce è noto, non intendiamo più tollerare.
dichiarazione di Daniele De Paolis – presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia