CIVITAVECCHIA – “Mentre siamo investiti da drammatici venti di guerra ai confini dell’Europa, nel Medio Oriente e in molti altri, talvolta ignorati, scenari di conflitto armato, è quanto mai opportuno rievocare il 25 aprile del 1945, quando l’Italia si liberò dagli occupanti stranieri, così come dal fascismo. Opportuno rievocare il 25 aprile anche di fronte ad una evidente perdita di qualità della nostra democrazia, minacciata da un Governo di destra che, attraverso la televisione di Stato, non esita a censurare, per evidenti ragioni politiche, Antonio Scurati o querelare un intellettuale della levatura di Luciano Canfora, usa con troppa leggerezza e frequenza il manganello contro gli studenti e coloro che esprimono dissenso e attacca quotidianamente i diritti civili.
Vogliamo invitare soprattutto i giovani a soffermarsi sul significato che assume per il Paese la data del 25 aprile. Dopo venti anni di violenta dittatura fascista l’Italia era stremata. Gli ultimi anni erano trascorsi in guerra. Il popolo italiano aveva pagato un tributo elevato di vittime. Questa era la cornice e il contesto nel quale venne rotta la tragica alleanza che aveva visto l’Italia in guerra, assieme alla Germania e al Giappone. In conseguenza della firma dell’armistizio, proclamato l’8 settembre del 1943, i nazisti occuparono il nostro territorio nazionale. Da subito, la parte migliore del nostro Paese reagì dando vita ad un movimento di resistenza e di liberazione nazionale. Parteciparono, tra gli altri, ragazzi e ragazze, che non avevano vent’ anni; rinunciarono alla propria innocenza, alla propria giovinezza, alla propria voglia di vita, per imbracciare un’arma ed andare in combattimento. Si trattò di una lotta sanguinosa per cacciare l’invasore tedesco e sconfiggere, in modo definitivo, i fascisti. Fu una battaglia di libertà, alla quale presero parte comunisti, liberali, socialisti, cattolici e persino monarchici. Ricordare quei giorni e non smarrire la memoria significa mantenere ben salde le radici antifasciste e i principi fondamentali sui quali nacque la nostra Repubblica e la nostra democrazia. Rivolgiamo un pensiero commosso e grato a tutti coloro che diedero la propria vita e ai quali dobbiamo le nostre libertà e le condizioni di pace e di relativo benessere, nelle quali abbiamo avuto in buona sorte di vivere.
Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani, salvo di coloro che vogliono, in maniera anacronistica, richiamarsi alla ideologia fascista o a quanti amano fare del revisionismo storico, con la sola finalità di svuotare o sminuire il significato della Resistenza.
Il 25 aprile è una festa di pace, nel nome della libertà e della democrazia. È un giorno nel quale dobbiamo tornare a dare valore alla politica. A quella buona. A quella politica per la quale tanti uomini e tante donne hanno sacrificato la propria intelligenza e la propria giovane vita.
Con questo spirito il Circolo del PD di Civitavecchia parteciperà come tutti gli anni alle celebrazioni del 25 Aprile”.