Ci fa molto piacere che, come un sasso nello stagno, la mozione da noi presentata e discussa in Consiglio Comunale lo scorso dicembre abbia avuto l’effetto di stimolare una controversia interessante sul tema della fuoriuscita dalla produzione a carbone per il sito di Torrevaldaliga Nord.

Certo anche le dichiarazioni recentissime del dott. Tamburi, direttore di Enel Italia spa, hanno contribuito a stimolare il dibattito e non è così importante, per noi, rivendicare di aver sollevato per primi la questione. Importante sarebbe invece cominciare a confrontarsi con Enel per ottenere garanzie su ambiente e sviluppo senza strumentalizzare la faccenda per una campagna elettorale troppo anticipata.

Per quanto ci riguarda forniremo un nostro punto di vista che abbiamo già messo a disposizione del nostro Partito e che potrebbe costituire una base programmatica sulla quale potersi confrontare con le altre forze politiche, senza tatticismi, nell’interesse della Città.

Il problema più imminente, dunque, si presenterà con la dismissione dell’impianto a carbone di Torrevaldaliga Nord che originariamente, sulle convenzioni tra Enel e Comune, era previsto per il 2034. Tuttavia, secondo quanto illustrato nel piano di Strategia Energetica Nazionale emanato nel 2017 dal governo Gentiloni che prevede di dismettere tutti gli impianti di produzione di energia da Carbone entro il 2025 ma anche dal fatto che questa impostazione sembra ormai condivisa dalla stessa Enel, è molto probabile che questo importante traguardo sarà molto più prossimo.

Secondo quanto dichiarato pubblicamente dall’AD Starace qualche tempo fa Enel Green Power è in grado di installare 2500 Megawatt di rinnovabili all’anno e che con questi tassi di sostituzione Enel sarà in grado di raggiungere il target di 0 emissioni di CO2 con 10 anni di anticipo rispetto all’obiettivo previsto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

La priorità che si presenta è perciò quella di dover pianificare una fuoriuscita da uno scenario che vedeva intimamente connesso il rapporto tra lavoro e servitù ambientale inquinante. Questo stato di cose dovrà gradualmente mutare con la permanenza di un’azienda leader come Enel che rimane su questo territorio pianificando nuovi investimenti legati a fonti rinnovabili che nella così detta “attualizzazione” della convenzione prevista da Cozzolino erano stati cancellati a fronte di una risibile compensazione.

Nella vecchia convenzione si parlava di 300 milioni di investimento per l’eolico che avrebbero fatto ricadere sulla città ben 80 milioni di euro in termini di ricchezza per manodopera e forniture.

Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di impegnare l’Enel a definire chiaramente le tempistiche previste dagli adeguamenti delle emissioni di CO2 contenute nei trattati internazionali, nelle direttive nazionali ma anche negli stessi obiettivi strategici dell’azienda.

Si dovrà fare in modo che si possa definire una visione di sviluppo a lungo termine che includa un Hub di ricerca e lo sviluppo delle reti intelligenti, per l’Innovazione e per i nuovi servizi ai clienti dato che Enel ha come obiettivo l’ampliamento del proprio tradizionale mercato di riferimento.

Dovrà esserci un graduale passaggio tra la produzione di energia elettrica avvenuta per decenni in modo tradizionale ed un mantenimento dei rapporti con il maggiore produttore di energia elettrica che dovrà impegnarsi a mantenere dei siti per la ricerca ed eventualmente per la produzione ad impatto ambientale pari a zero.

A nostro giudizio Civitavecchia, dopo aver dato molto dal punto di vista ambientale, deve continuare a costituire punto di riferimento per l’Enel che, lo ricordiamo, ha recentemente lanciato la nuova divisione e-Solutions (oggi Enel X) proprio per entrare in tutti i nuovi segmenti del mercato elettrico che si aprono con la digitalizzazione e l’innovazione.

Altro settore molto interessante riguarda le nuove frontiere sullo stoccaggio dell’energia che diventa irrinunciabile nel momento in cui ci si concentra sulla produzione da fonti rinnovabili caratterizzata dall’instabilità tipica degli eventi meteorologici e dai ritmi circadiani.

Ultimo ma non meno importante il piano per installare le colonnine di ricarica per le auto elettriche nel Paese anche in considerazione che Enel ha vinto il bando relativo alla copertura della rete autostradale con colonnine dedicate oltre al noto impegno di Enel riguardo alle comunicazioni sulla banda larga.

Insomma tutti scenari che, per essere attuati, potrebbero vedere Civitavecchia coinvolta in una nuova stagione di progettazione e investimenti senza ricadute negative sull’ambiente.

Civitavecchia 10 gennaio ’19

Il gruppo consiliare del Partito Democratico

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