La presidente del nostro Consiglio Comunale Emanuela Mari e il Consigliere comunale Raffaele Cacciapuoti, appartenenti la prima al gruppo politico di Forza Italia e il secondo alla Lega, hanno deciso in questi giorni, e nel volgere di poche ore l’uno dall’altra, di cambiare partito e aderire a Fratelli d’Italia.

Si potrebbe molto ragionare sul fatto che, per ragioni non del tutto spiegate nel modo più chiaro, Fratelli d’Italia abbia scelto ormai da un paio d’anni di porsi all’opposizione della Amministrazione Tedesco. Comunque, da ciò si dovrebbe arguire che, a rigor di logica, a seguito della adesione dei due Consiglieri a Fratelli d’Italia, l’Amministrazione dovrebbe entrare in crisi per l’assenza del numero minimo di Consiglieri necessari a definire la maggioranza utile a rendere valide le sedute di Consiglio Comunale e dunque il proseguo dell’attività amministrativa.

Nessuno può dire con certezza se ciò, che sarebbe coerente ma non automatico, avverrà. Potrebbe anche darsi che, graffiando con le unghie gli specchi, si diano spiegazioni in seguito alle quali ci si accomodi in un partito, al momento all’opposizione, pur continuando a rimanere nella maggioranza di Governo cittadino, godendone le prerogative.

Mentre la città, e noi con essa, assiste alla rappresentazione, nelle persone più attente e partecipative sorge una domanda: al di là dei possibili esiti amministrativi, probabilmente prevedibili e scarsamente affascinanti, c’è ancora in alcuni un’etica politica che ne guidi i comportamenti e le scelte o queste dipendono ormai solo da calcoli personali o di fazione?

Cambiare partito è sempre legittimo, anche se a rigore quando vieni eletto perché vuoi rappresentare un’idea se la cambi forse dovresti dare convincenti spiegazioni e in linea di principio diviene contraddittorio il tuo stesso ruolo di rappresentanza. Non si vuole troppo esplorare il terreno dell’etica e dei principi ma non dovrebbe essere questa scelta, se non proprio drammatica quantomeno lacerante?

I giorni che seguiranno ci forniranno alcune risposte o forse non ne daranno alcuna e profittando di un periodo festivo in cui l’attenzione, non sempre molto elevata, si abbasserà ulteriormente, forse si produrranno i soliti accordicchi, con spartizioni di scampoli di potere, molto distanti dagli interessi di una città che soffre dal punto di vista del degrado urbano e dello sviluppo; dal punto di vista occupazionale, sociale e culturale.

Noi siamo convinti che, indipendentemente da come andranno le cose, il tempo dell’Amministrazione cittadina sia concluso e che non rimanga, qualora si voglia conservare credibilità e dignità, una sola estrema soluzione che, purtroppo per Civitavecchia, non verrà adottata.

Il Partito Democratico e il Gruppo Consiliare di Civitavecchia

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